venerdì 11 novembre 2011

Chi dobbiamo stabilizzare?

L'altra sera leggendo sul sito de "Il sole 24 ore" la sintesi dei provvedimenti inclusi nell'emendamento al cosidetto "decreto stabilità non ho potuto che meravigliarmi al punto:
Autostrade, defiscalizzazione per realizzarne nuove 
Defiscalizzazione in arrivo per realizzare nuove autostrade: la norma è contenuta nel maxiemendamento del Governo presentate in Commissione Bilancio al Senato ed è limitata alle infrastrutture autostradali. Mentre nelle prime ipotesi la "Tremonti-infrastrutture" era estesa alle opere pubbliche. Si agirà su Irap e Iva.




mercoledì 9 novembre 2011

Presuntuosi

Sento il bisogno di dire anche io la mia su ciò che sta accadendo in questo periodo in Italia: io penso che se all'attuale presidente del consiglio fosse stato veramente a cuore il bene dell'Italia e degli Italiani avrebbe lasciato il suo posto a qualcun'altro già tre mesi fa, probabilmente ci sarebbe ancora la stessa maggioranza scelta dagli Italiani alle ultime elezioni, visto che ciò che hanno scelto gli Italiani sembra gli stia a cuore. Invece quel signore è soltanto un presuntuoso e arrogante che crede di essere l'unico a poter risolvere i problemi degli Italiani.
Un'altra cosa che vorrei dire è che questo continuo parlare di traditori e di fedeltà a me pare più un linguaggio da cosca mafiosa che da governanti democratici.

martedì 25 ottobre 2011

Mentre aspettiamo

Mentre io aspetto ancora notizie che 5 mesi fa credevo prossime sul progetto di raccordo autostradale tra Cimpello e Gemona, sono settimane che sento discutere sui notiziari regionali delle difficoltà ad ottenere i finanziamenti per avviare in modo concreto i lavori per la terza corsia della A4, opera a detta di molti molto importante. A parte il fatto che faccio fatica a vedere come tale lavoro possa portare maggior sviluppo alla regione Friuli Venezia Giulia, colgo l'occasione per l'ennesima volta per paragonare i due progetti. Se per questo progetto su cui per me è solo certo come risultato solo l'aumento della sicurezza della circolazione, e per  il cui finanziamento si è provveduto gia da inizio anno ad aumentare consistentemente i pedaggi, ci sono simili difficoltà mi sento di dire che per il progetto Cimpello-Gemona non c'è alcuna possibilità. Senza contare che è inutile parlare tanto di sviluppo quando su ogni opera si accumulano simili ritardi: a 7 mesi dall'apertura delle buste nessuna notizia ufficiale.


martedì 30 agosto 2011

Concerto per il Tagliamento




Quanti conoscono la terra stupenda racchiusa dalle acque del Tagliamento e dell'Arzino? Venite a difenderli contro il devastante progetto dell'autostrada Cimpello-Gemona, delle casse di espansione, dell'invaso di Pinzano. Venite in tanti per vincere una battaglia di democrazia e per lo sviluppo sostenibile.

ARCA e Onde Furlane presentano il Conciert pal Tiliment, una giornata di musica e protesta con la partecipazione del meglio della musica friulana, che ha aderito al nostro appello con entusiasmo assicurando la propria presenza gratuitamente:

Bande Tzingare, Straulino Fedele & Vescovo,

DJ Tubet, Mad Men Blues, Fabian Riz,

Canzonîr di Dael, Nosisà, Carantan, Tarnoom,

Renzo Stefanutti Ensemble & Maurizio Mattiuzza, Orchestra Cortile

Il concerto si terrà domenica 4 settembre dalle 15 fino a sera a Pontaiba, località prossima a Colle di Pinzano al Tagliamento, proprio alla confluenza tra l’Arzino e il Tagliamento. Se il tempo è bello, ricordate di portare il costume per fare il bagno! Se il tempo è brutto, il concerto verrà rinviato: tutte le informazioni verranno date per tempo sul sito www.comitato-arca.it

Come arrivare

Venendo da Majano-Flagogna, girate a sinistra dopo il ponte sull’Arzino e seguite le indicazioni al luogo del concerto. Arrivando da Pinzano, proseguite in direzione di Flagogna: all’altezza della frazione Campeis troverete le indicazioni al luogo del concerto. Se volete verificare la posizione del sito su Google Maps, digitate Colle di Pinzano al Tagliamento, il concerto si terrà presso il campo sportivo a destra dell’abitato di Colle, proprio sulla riva dell’Arzino.



mercoledì 6 luglio 2011

L'economia di mercato

Da uomo qualunque ho un sacco di dubbi su come funziona il mondo e la cosiddetta economia di mercato, sono stato per due settimane in vacanze a Bibione, una ridente località turistica del Veneto, affacciata sull'Adriatico, al confine con il Friuli Venezia Giulia, con una splendida e grande spiaggia sabbiosa e un mare un po' meno splendido. In queste due settimane in appartamente ho fatto diverse volte la spesa, girando i vari supermercati nelle vicinanze del mio alloggio e ancora non riesco a capacitarmi com'è che in una località dove mi sono visto chiedere 4 Euro per un spritz aperol che di Aperol e prosecco ne aveva veramente molto nei supermercati, in uno in particolare, ho trovato beni di uso comune, ad esempio pasta, caffè e pane a prezzi inferiori a quelli che trovo normalmente praticati nei supermercati del circondario di Majano dove risiedo. Si tratta di una cosa che avevo gia notato gli anni scorsi ma pensavo fosse un caso, quest'anno allora ho cercato di memorizzare megli i prezzi e fatto un piccolo paniere (composto appunto da pasta, caffè e pane) ho deciso di rifare il confronto. Dunque la pasta di una nota marca Campana a Majano in un supermercato di una grande catena costa 1,09 Euro, a Bibione 0,89 (questa differenza mi ricordo c'era anche gli anni scorsi ed è stata la prima che ho notato), un pacco da 1 Kg di caffè in grani a Majano 11,95 a Bibione 10,95, pane comune a Bibione 3,15 Euro/Kg, Majano 3,40 Euro/Kg (all'incirca, non ricordo esattamente, comunque pane all'olio è pari a 3,8 in entrambe le località).
Ora mi chiedo, quale perverso meccanismo fa si che nel cuore (geograficamente parlando) del Friuli la pasta e il caffé debbano costare più che in una località turistica dove c'è l'aggravio di un carico di lavoro esclusivamente stagionale? Non ho capito se la popolazione Friulana ha qualche problema a rendersi conto di venir presa per il naso o se c'è qualche motivo strutturale che giustifca il fatto i prezzi siano più alti.

mercoledì 8 giugno 2011

Non dovrebbe mancare molto

Siamo prossimi ai 3 mesi da quando il 15 marzo scorso sono state aperte a Trieste le buste dei partecipanti al bando per la progettazione, realizzazione e gestione della Cimpello-Gemona, infrastruttura fortemente voluta dalla attuale giunta regionale e dall'assessore competente Riccardo Riccardi, opera di cui ho parlato più e più volte manifestando la mia contrarietà con le motivazioni e i dubbi sul progetto. L'articolo del messaggero veneto del 16 Marzo ci riporta che per l'analisi delle offerte ci vorranno dai 2 ai 3 mesi, quindi ormai, passatte anche le elezioni, temo dovremo aspettare anche i referendum, dopo mi auguro che la Regione ci faccia sapere qualcosa sul destino di quest'opera che rimango convinto abbia poca utilità ma sia molto dannosa per il nostro territorio e per il nostro futuro e vada contro un piano efficente per le infrastrutture regionali.

mercoledì 18 maggio 2011

Un piccolo passo

Oggi ho sentito, o meglio, ho letto il discorso che Felix Finkbeiner ha tenuto alle Nazioni Unite nel Febbraio scorso. Avrei voluto riportare il testo scritto ma non l'ho trovato, quindi invito tutti a guardare il video. Inizialmente, visto il titolo con cui la notizia è stata largamente diffusa non avevo dato molta attenzione, ma ascoltando il discorso ho trovato molti spunti interessanti. Felix si domanda come mai gli adulti non paiono preoccuparsi e fare qualcosa di serio e concreto per salvaguardare il nostro pianeta. Le possibili cause che ipotizza sono tre:

1) una diversa percezione del futuro, si perché molti di noi ragionano come gli amministratori di molte aziende moderne, con un'ottica che non oltre i pochi anni, i più lungimiranti dice Felix arrivano a 30 o 40 anni. Io aggiungo che in rari casi diventano lungimiranti solo per convenienza (avrei degli esempi ma preferisco non divagare troppo).

2) scetticismo: molti adulti non credono esista una crisi climatica, dal loro punta di vista penso si possano definire ottimisti; qui però Felix dice ciò in cui credo molto anche io: se anche chi sostiene che esista una crisi climatica e sbaglia e noi adesso facciamo qualcosa, tra vent'anni potremmo dire, va ben abbiamo sbagliato ma non abbiamo fatto nulla di irreparabile; se però adesso non facciamo nulla e la crisi c'è veramente tra vent'anni la crisi sarà peggiorata e sarà molto più difficile affrontarla.

3) l'ultima possibile spiegazione al comportamento degli adulti umani Felix citando il comportamento di una scimmia che fra una banana oggi e 6 domani ne scieglie una oggi.

Secondo me oggi l'uomo con un piccolo passo può fare grandi cose per il nostro futuro (cit.)

giovedì 12 maggio 2011

Le risorse per le infrastrutture di trasporto

Come annunciato in precedenza Autovie Venete ieri ha aperto la busta per il finanziamento della terza corsia della A4. Ne hanno parlato al GR regionale e dedicato un articolo sul Messaggero Veneto di oggi, spiegando e ribadendo che i tempi per il perfezionamento della procedura saranno ancora piuttosto lunghi, qui infatti si parlavo di settembre o ottobre (2011) per la firma del contratto di finanziamento. Nel frattempo, come confermato sul sito appositamente dedicato, i lavori sono pressoché fermi, salvo qualche lavoro sul tratto Villesse-Gorizia che deve essere trasformato in autostrada. Ho trovato molto interessante un articolo dedicato appunto alla situazione del progetto terza corsia della A4 su un giornaletto locale, Friuli Newspaper, articolo in qualche modo (non molto comodo) consultabile qui a partire da pagina 4; in sostanza si spiega che i lavori tardano a iniziare per mancanza di liquidità, si, perché per quanto strategiche siano certe opere per farle occorrono soldi, ed evidentemente non basta il rincaro di oltre il 13% sui pedaggi applicato da inizio anno a garantire il finanziamento di questa opera. Stiamo parlando di cifre molto alte, sul sito del commissario, nella parte "descrizione" della sezione "Il progetto" si parla di 2 miliardi e 300 milioni di Euro, è naturale che sia chi deve prestare i soldi (le banche) che chi li riceve e poi dovrà restituirli (Autovie Venete) siano molto prudenti e analizzino ogni dettaglio del progetto.
Ancora una volta mi ritrovo a sottolineare che secondo me, visto che gia ci sono difficoltà a realizzare un progetto che probabilmente è largamente condiviso, non bisognerebbe sprecare risorse in altre opere di utilità molto più incerta oltre che di impatto ambientale devastante come la Cimpello Sequals Gemona di cui ho gia parlato e di cui voglio continuare a parlare, in attesa ancora di conoscere quali sono i progetti presentati dai due partecipanti al bando.
Sempre sul sito del commissario per la terza corsia della A4 nella parte "introduzione" della sezione "il progetto" si cita anche il traffico da e per l'Austria attraverso il valico di Tarvisio, traffico che quandohttp://www.blogger.com/img/blank.gif fa comodo si cita anche per giustificare la Cimpello-Gemona con un gioco delle tre carte che alla resa dei conti non può funzionare. E' inutile che l'assessore Riccardo Riccardi poi vada a dire a Lualdi che gli vuole costruire la Cimpello Gemona, quando a quell'impresa come ad altri sarebbe molto più utile un semplice adeguamento della viabilità esistente (come dice qui, per fare un esempio), non un'ulteriore barriera costituita da una nuova autostrada senza un punto di accesso facilmente raggiungibile.

martedì 10 maggio 2011

La politica delle infrastrutture di trasporto

Nel Blog "Trasporti e Ambiente" Andrea Wehrenfennig ha pubblicato il testo del suo intervento al 18° convegno ITE . Siccome lo trovo un'ottima sintesi di ciò che sta accadendo in Friuli Venezia Giulia a livello di politica di infrastrutture di trasporto invito tutti a dedicare quindici minuti alla lettura di tale intervento. A me pare confermare e rafforzare quanto ho scritto più volte in diversi miei post passati su questo blog, in questa regione si stanno facendo progetti di infrastrutture costose, dannose e con ogni probabilità inutili, a scapito di interventi di minor impatto ambientale ed economico ma probabilmente più efficaci e utili. Si continua a sprecare risorse in infrastrutture di trasporto su gomma che viene incentivato per essere competitivo e vantaggioso economicamente rispetto al trasporto su rotaia che al contrario non è ne incentivato ne supportato nei fatti.
Vale sempre la pena ribadire l'invito a tutti a riflettere.

lunedì 9 maggio 2011

Riccardi e Moretti sulla Alta Velocità in Friuli Venezia Giulia

La settimana scorsa ho scritto delle dichiarazioni dell'AD di Ferrovie Dello Stato Moretti in cui si pareva se non bocciare, quanto meno ridimensionare il progetto di realizzazione del tratto di ferrovia ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste. Il punto chiave secondo me è l'affermazione di Moretti secondo cui non c'è un sufficente bacino di utenza, detto in altre parole è un progetto senza ritorno economico (almeno dal punto di vista di chi dovrebbe gestire tale tratto sul mercato).
Giovedì 5 maggio scorso ho seguito un po' i lavori del consiglio regionale del FVG in streaming sul sito www.fvg.tv ed erano in corso le interrogazioni a risposta immediata (IRI), in particolare c'è n'è stata una, o meglio due (la 544 e 554) a cui l'assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Riccardi ha dato una unica risposta, che per motivi per me francamente incompresibili e con una logica evidentemente contorta non è riportata sul sito, accanto alle interrogazioni stesse. Sul sito della regione però è comparso per alcuni giorni un comunicato che riporto integralmente:
"
05-MAG-11 12:12

TAV: FVG; RICCARDI, LINEA FINO A TRIESTE E' PUNTO FERMO

(ANSA) - TRIESTE, 5 MAG - Per la Regione Friuli Venezia Giulia e' un ''punto fermo'' che la Tav debba arrivare a Trieste e anche a Capodistria (Slovenia). Lo ha detto oggi l'assessore regionale ai Traporti Riccardo Riccardi, nel Question time in Consiglio regionale. Riccardi ha evidenziato di condividere ''molte delle cose'' sostenute di recente dall'amministratore di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che - ha ricordato l'assessore - ''non ha mai detto che la Tav non arrivera' a Trieste''. Riccardi ha citato quattro punti posti da Moretti: dalle dimensioni del traffico ferroviario, alla cooperazione con le Regioni in materia di trasporto passeggeri, dalle merci, con attenzione al progetto di Campo Marzio allo sviluppo degli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. ''Per progettare il futuro - ha spiegato Riccardi - non si puo' prescindere da una analisi dei traffici. La Regione e' comunque ferma sul fatto che la Tav arrivi a Trieste''. (ANSA).
"

Il link originale riporta che la notizia non è più disponibile, sul sito dell'ansa tale comunicato in realtà non è mai stato pubblicato, ho dovuto allora ancora una volta affidarmi alla cache di google: qui è ancora oggi visibile il comunicato originale.

Io della risposta data da Riccardi non sono riuscito a catturare passi significativi, per questo ho cercato di affidarmi al comunicato (misteriosamente mai comparso sul sito dell'ANSA) qui ho trovato un'altro articoletto con dichiarazioni di Tondo.

Io voglio dare atto all'assessore di voler fare il proprio dovere di assessore alla infrastrutture, anche se non condivido i suoi piani. Fra l'altro ho letto qualche giorno fa, non ricordo dove, che Tondo lo candidava a un'altro incarico e senza spiegare nulla, ma in modo sibillino, un consigliere durante le discussioni ha insinuato che lo stesso Riccardi potrebbe a breve lasciare la carica. Quello che però mi lascia perplesso è questo atteggiamento e questo ragionamento, sulla strategicità di alcune infrastrutture. Quanto fa comodo si parla di libero mercato di privatizzazione, di "project financing", ma quando qualcuno oppone delle eccezioni, in questo caso il fatto che l'opera è palesemente antieconomica, ci si oppone a questi ragionamenti. La regione, come il governo nazionale, ha sempre meno mezzi (soldi) a disposizione però si prefigge di fare nuove opere per rilanciare lo sviluppo dell'economia, abbiamo gia visto che in molti casi si cerca di proprorre come soluzione a questo problema la panacea del project financing che sospetto sempre di più sia una sorta di menzogna, perché è un intervento a carico di privati ma sostenuto e garantito da soldi pubblici. In sostanza si danno concessioni più o meno reddittizie a privati, in cambio di un piccola esposizione, dico piccola perché appunto mi pare che il rischio non sia a carico di tali privati ma ricada sul pubblico, questo è quello che io ho letto anche tra le righe da quelle ultime dichiarazioni di Moretti. A me non piace un simile sistema, mi sembra di essere preso in giro e derubato.

Probabilmente per le infrastrutture vale lo stesso discorso che si fa spesso per le vecchie case, è più facile rifarle nuove che non ristrutturarle, però il compito di chi ci governa di fare le scelte più facili, è di trovare le soluzioni migliori, da tutti i punti di vista.


mercoledì 4 maggio 2011

Pensieri confusi e contorti

Stamattina vedendo un gruppetto di persone evidentemente intente a compilare una constatatazione amichevole, in quanto accanto a loro c'era una macchina con una bella ammaccattura sul frontale, ho assemblato un insieme di pensieri confusi che frullano nella mia testa da tempo. In Italia ci si lamenta che le tariffe RCA sono fra le più alte in Europa, almeno così dicono, però io che voglio fare il polemico e quello che va controcorrente penso che la cosa sia giustificata non da un presunto cartello dalle assicurazioni ma da reali problemi attriubuibili in parte al sistema normativo italiano, in parte agli automobilisti. Gli automobilisti secondo me hanno due colpe molto gravi: la prima è che sono indisciplinati e inprudenti, guidano in modo dissennato; è di solo un paio di giorni fa un episodio che mi è capitato, una automobilista molto frettolosa (che fra l'altro trovo spesso a fare il mio stesso percorso matutino) non ha resistito alla possibilità di un facile sorpasso azzardato e alla cieca in corrispondenza di una curva, visto che io stavo rallentando perché davanti a me c'era gia una piccola coda formatasi alle spalle di un veicolo lento. Simili episodi li vedo quasi tutti i giorni nei circa 50 Km che faccio fra andata e ritorno dal luogo di lavoro. E' chiaro che con questo livello di imprudenza alla guida le statistiche degli incidenti peggiorano. A questo si aggiunge la seconda colpa, quella della "furbizia" degli automobilisti che è quella degli italiani in genere che dove possono imbrogliare ci provano. Sul tema furbizia apro una piccola parentesi, ieri sera parlavo con mia moglie sull'esito di una simulazione di prova "INVALSI" di nostro figlio di 7 anni, ha sbagliato un "contrario", infatti come contrario di "ingenuo" doveva rispondere "furbo"; io e mia moglie ragionavamo sul fatto che abbiamo sempre dato e trasmesso ai nostri figli una accezione negativa per il termine furbo, mentre riscontriamo che generalmente gli viene data una accezione positiva: chi è furbo è migliore... chiusa la parentesi.
Allo stesso modo ci si lamenta del costo della benzina e del gasolio salvo poi scordarsene quando si calca il piede sul pedale dell'acceleratore, senza guardare magari che cento metri avanti c'è un incrocio, un semaforo rosso, un veicolo fermo. E' vero che la categoria di chi si lamenta del costo dei carburanti e di chi ha il piede pesante non coincidono, ma io temo si sovrappongano. L'auto è un grande strumento di libertà, permette di muoversi velocemente e con un costo alla portata della stragrande maggioranza dei cittadini ma è necessario rendersi conto che va usata con maggiore "sobrietà" anche per garantirne l'utilizzo in tranquillità a tutti. Sono convinto che il miglior modo di risparmiare e di non farsi il sangue amaro sia usare l'auto il meno possibile.
Ieri su Caterpillar hanno fatto un servizio da Roma sulla protesta di alcuni autotrasportatori, ebbene, non posso non tener conto che si tratta di cittadini e che come tali secondo la costitutizione italiana hanno diritto a un lavoro, ma non si può neanche pensare di tener in vita e anzi incentivare pesantemente un lavoro e quindi un sistema di trasporto merci, obsoleto e inefficente solo per dare lavoro a delle persone, questo pare più una forma di comunismo, in contrapposizione al liberismo e al capitalismo. Bisogna trovare soluzioni migliori, e per trovarle bisogna cercarle.
Infine, con un collegamento logico molto azzardato, ritorno sul tema energia, perché molti sostenitori del nucleare ci ricordano che in Italia si ha un costo dell'energia elettrica che è alto, probabilmente fra i più alti in Europa, si, come lo sono però le tariffe RCA e i costi dei conti correnti in banca e il gasolio per autotrazione. Le variabili che determinano questi costi sono molte, non sono solo le tecnologie di produzione. In Francia, con l'80% di energia elettrica prodotta da centrali nucleari hanno il costo più basso, bisogna però capire anche come la consumano questa energia. Io in casa ho un classico contratto domestico italiano da 3 KW che mi sono sufficienti, anche se non posso accendere contemporaneamente lavastoviglie, lavatrice e aspirapolvere. Si può vivere anche senza assorbire istantanteneamente 6 KW, cosa che nei grandi paese civilizzati non è scontata.In Francia ad esempio si paga la corrente 7 centesimi a KWh mentre io la pago 15 centesimi a KWh, ma probabilmente un francese incentivato da questo meccanismo consuma molta più energia elettrica, probabilmente sprecandone di più. C'è in sostanza una specie di spirale perversa per cui si fanno grandi centrali che per giustificare il loro costo devono lavorare il più possibile (si, perché la caratteristica fondamentale e discrimanante del nucleare è che sul costo finale dell'energia incide per lo più il costo di costruzione e manutenzione dell'impianto, non il carburante) e siccome le centrali devono produrre qualcuno deve consumare, insomma il solito concetto del consumismo che ha i suoi vantaggi ma anche molti svantaggi, primo fra tutti la non sostenibilità ambientale. Mi rendo conto di essere un utopista, ma credo che sognare sia bello, per questo ribadisco con forza il mio desiderio di ricerca di uno sviluppo sostenibile, basato su un modo diverso di garantire il nostro benessere.

lunedì 2 maggio 2011

La politica e le infrastrutture

Devo ribadire che io non sono un esperto di infrastrutture, non sono un esperto di politica, sono un cittadino qualunque con le sue idee. Siccome sono conscio dei miei limiti cerco esprimere le mie idee e scriverle qui, dove chi volesse può commentare e criticare o rettificare eventuali inesattezze. Generalmente ciò che scrivo qui è frutto di lunghe riflessioni, quindi si tratta per lo più di cose di cui sono convinto, ciò significa che anche rileggendo a distanza di mesi ciò che ho scritto nel passato, mi ritrovo ancora d'accordo con ciò che ho scritto. Dico questo perché sono una persona non proprio sicura di se, mi metto in discussione (ed anche per questo ripeto scrivo qui dove chi dovesse passare e leggere può commentare) alle volte mi trovo a riflettere sulla mia "solitudine" in certe posizioni e mi chiedo se valga la pena fare battaglie ideologiche contro posizioni ideologiche condivise dalla maggior parte dei miei concittadini. Probabilmente sono metereopatico e quando fuori spunta un raggio di sole acquisto ottimismo e maggior sicurezza in me stesso e allora scrivo un nuovo post qui.
Alcuni giorni fa tramite Facebook un mio collega mi ha segnalato questo articolo di un giornale locale di Trieste in cui pareva che l'attuale amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti stroncasse il progetto per la tratta ferroviaria ad alta velocità tra Venezia e Trieste, proggetto molto caro all'attuale giunta regionale del FVG. L'intervista, come riportata in quell'articolo del Piccolo, mi ha un po' colpito, uno dei primi pensieri che mi è passato per la testa è stato: "quest'uomo (Moretti) pare un amministratore serio e non influenzato dalla politica, infatti pare criticare il progetto Alta Velocità Venezia-Trieste a dispetto del fatto che è uno dei progetti su cui i politici regionali del Friuli Venezia Giulia puntano molto, e lo fa con argomentazioni che sono gia state portate ad esempio da Legambiente, come il fatto che gia la linea esistente è sottoutilizzata, come lo è ampiamente la linea "Pontebbana" anche perché i progetti sul porto di Trieste rimangono li fermi. A ciò Moretti pare aggiungere un argomento molto pragmatico e concreto, il bacino di utenza è basso, in altre parole il gioco non vale la candela. Si, perché se vogliamo essere sostenitori del libero mercato, del capitalismo, del consumismo, allora dobbiamo anche accettare che simili infrastrutture vengano fatte da privati a loro rischio, perché loro devono valutare se una simile impresa può essere reddittizia. Prima di fare grandi opere ci vuole un piano organico, con uno studio basato su dati reali.
Prima di commentare a caldo l'articolo del Piccolo ho preferito attendere qualche giorno e cercare riscontri, quindi oggi ho fatto una piccola ricerca ed ho trovato una serie di interessanti, seppur brevi, articolo. Il primo e più interessante è questo, che pare un po' smentire il Piccolo. Poi però, leggendo anche altre fonti (Corriere, La Vita Cattolica, Ansa, Adriatic Sea Network) mi sembra che la sostanza si quella riportata dal Piccolo.
Mi piacerebbe anche poter dare un'interpretazione precisa alla conclusione dell'articolo del corriere e riportato nella rassegna stampa del Governo, quella che dice:
Un accenno infine anche ai finanziamenti più in generale: «Il capitale privato - ha detto il manager - se vuole venire è il benvenuto, ma che sia capitale di rischio. Se invece sono prestiti, ce ne sono già abbastanza sul mercato e non ce n`è bisogno».
Magari qualcuno con nozioni di economia migliori delle mie che dovesse passare di qua potrà aiutarmi a chiare il significato di questa frase. A me pare si leghi a quanto ho affermato prima, ovvero che se queste opere debbano realizzarsi con il rischio a carico del privato e non della comunità (ma questa forse è solo una interpretazione che fa comodo a me).

giovedì 28 aprile 2011

La mia modesta opinione

Stamattina su Radio24 alla trasmissione di Milan il tema su cui si dibatteva era la repressione e un maggior controllo dei "rave-party", sulla scia del grave episodio di cronaca di un paio di giorni fa. Martedì sera ho perfino sentito Aldo Forbice chiedersi perché i carabinieri non avessero sparato... detto da uno che da anni e anni si batte contro la pena di morte la cosa mi ha lasciato perplesso. Io meditavo in effetti sul fatto che i Carabinieri quando fanno i controlli sulle strade seguono una rigida procedura, probabilmente stabilita cinquant'anni fa, secondo cui uno sta pronto a fermare le autovetture sul ciglio della strada mentre l'altro (solitamente credo il più basso in grado) sta accanto alla vettura con in pugno una mitraglietta, un'arma che può uccidere molto facilmente ma secondo me poco adatta a raffreddare i bollenti spiriti di un ubriaco. Per fortuna giusto in chiusura del programma "bianco o nero" è intervenuto un poliziotto che secondo me ha fatto notare quale sia il reale problema: non si può fare ordine pubblico in un paese civile con pistole, mitragliatrici o manganelli inusabili, questo è il metodo usato da Gheddafi. Forse sarebbe sufficiente, anziché pensare a pene pesanti a posteriori o inutili coprifuoco notturni, cercare di prevenire simili situazioni dando alle forze dell'ordine mezzi più adeguati al compito che gli si affida (sempre che il compito non sia sterminare gli schiamazzatori e i teppisti).

venerdì 22 aprile 2011

Il passato e il presente

Sul blog "Alesso e dintorni" oggi c'è un interessante post che mi ha fatto e mi fa meditare molto, ci ricorda come oggi stiamo combattendo le stesse battaglie che altri hanno combattuto 30 o 40 anni fa, prima ancora che io nascessi. Evidentemente abbiamo oggi gli stessi problemi che avevamo 40 anni fa, il che significa solo una cosa, su queste cose non si sono fatti grandi passi avanti. E' utile ricordare che a partire dagli anni '90 e per quasi vent'anni le cosiddette grandi opere in Italia sono state praticamente bloccate, io penso essenzialmente per due motivi:
1) la cosiddetta "tangentopoli", ci è stato svelato pubblicamente che su molte attività pubbliche c'erano scandalosi giri di tangenti e quindi tali opere erano un mezzo per sottrarre illecitamente soldi dei cittadini da parte di pochi personaggi disonesti.
2) l'ingresso nell'Euro, cosa che ci ha imposto un certo rigore dei conti. Si, infatti si facevano grandi opere, ma a debito, debito che ad oggi è ancora da pagare. E' come se io avessi acquistato una casa a debito, senza aver la capacità di estinguere in un determinato tempo tale debito, pagando solo lo la quota interessi e senza ridurre la quota capitale del debito; a tutt'oggi noi non riusciamo neppure a pagare gli interessi di tale debito, tanto che esso continua a crescere impietosamente. Io non lo farei mai, io ho fatto un mutuo e pago una rata che comprende una parte di interessi e una di capitale, in modo da estinguere il debito in vent'anni.
Ho la sensazione che di questo molti politici non se ne rendano conto, cercano di intortarci con alchimie finanziare, intanto il debito è li e cresce e fosse per loro lo farebbero crescere ancora di più. Si è privatizzato e liberalizzato molto in questo paese, ma io francamente non vedo ancora in modo chiaro gli effetti positivi di ciò, che dovrebbero appunto comprendere la riduzione di tale debito. Con tale debito io suppongo si sia pagata anche la realizzazione della A23 da Udine a Tarvisio, oggi tale autostrada è gestita da un privato, quindi per definizione in modo profiquo (almeno per il bilancio di tale azienda), ma ciò sta aiutanto da ripagare il debito contratto? Sto scrivendo a ruota libera, non ho documenti che mi dicano quanto sia costata la realizzazione di tale strada ne quali siano gli accordi con cui è stata ceduta in gestione, quindi magari mi sbaglio, ma visto che la trasparenza al riguardo è poca, almeno secondo la mia definizione di trasparenza, non posso far altro che dubbitare.
Il punto è che oggi si ragiona come 40 anni fa, forse si è sbagliato 40 anni con la A23, o forse no, non sono in grado di calarmi nella situazione di quegli anni per valutare se fu una scelta opportuna, neanche oggi sono in grado di dire se si poteva fare di meglio, lo confesso, non ho la pretesa di sapere tutto.
Una cosa è certa l'impatto della A23 sulle valli che attraversa è devastante, certo si è spostato il traffico dalla vecchia statale che oggi non potrebbe certo reggere il traffico attuale della A23, ma a parte un po' meno di traffico sulla vecchia statale non si è lasciato null'altro a quelle valli. La autostrada è un palliativo, che cerca di limitare il sintomo di una malattia, il traffico, senza cercare di risolvere in modo più efficente il problema, cioè razionalizzando e ottimizzando il trasporto delle merci e delle persone.
Io oggi sono fermamente convinto, e l'ho gia scritto, che bisogna rivedere il piano di sviluppo delle infrastrutture di trasporto con una sguardo più ampio. Anche ieri alla radio ho sentito ribadita la posizione del WWF sul progetto della TAV tra Trieste a Venezia e ci dicono che attualmente la linea ferroviaria esistente è sfruttata al 50%.
Chi ci dice che se 40 anni fa non si fosse fatto un investimento diverso oggi la situazione non sarebbe migliore? Forse 40 anni fa era più difficile, ma oggi vedere ancora la soluzione al problema dei trasporti nella costruzione di nuove autostrade e nuove strutture senza investire sulle esistenti mi pare sbagliato.

mercoledì 6 aprile 2011

Altri pensieri sparsi sulle infrastrutture








Approfitto per testare il caricamento di un video interessante a cura della regione Friuli Venezia Giulia, si tratta del servizio sull'avvio dei lavori di una importante ferrovia in Austria di cui ho parlato qui.
Nel frattempo ieri l'assessore competente, Riccardo Riccardi, ha incontrato una rappresentanza delle PMI Friulane ed ha parlato ancora di infrastruttuture. Giusto per fare i pignoli lo stesso identico articolo compare anche nel Messaggero Veneto di oggi, con lo stesso piccolo refuso: si parla di "Cimpello-Sequals" (strada che gia esiste), ma manca il pezzo che per me potrebbe mancare veramente, quello da Sequals a Gemona.
Non faccio che meditare, visto che i nostri governanti non perdono occasione per ricordarci quanto stanno facendo, a loro dire per il bene collettivo, sul concetto di infrastrutture efficenti e nella mia mente, la mente di un profano del settore, colgo iniziative che mi sembrano ragionevoli, come la terza corsia della A4, il potenziamento del porto di Trieste Monfalcone, il raddoppio dellla linea ferroviaria Udine-Cervignano, altre meno, tipo la Cimpello-Sequals-Gemona. Da ignorante mi sembrava sensato anche il progetto cosiddetto Alta Velocità/Alta Capacità Trieste-Venezia, ma leggendo le osservazioni di Legambiente qualche dubbio mi è venuto.
A costo di essere monotono ribadisco la mia perplessità sul fatto che si investa poco nel trasporto ferroviario, che nella mia mente ha potenzialità ben superiori al trasporto su gomma, pur con una maggiore rigidità (rigidità che appunto si ripaga con prestazioni che non possono essere che superiori).
Alcune settimane fa ho avuto modo di ascoltare le discussioni in consiglio regionale, si discuteva su un progetto di legge per regolamentare a livello regionale le attività di estrazione dal suolo: cave e altro. Si vuole coordinare da Trieste questo tipo di attività (qualcuno ha sollevato l'obiezione che si voglia controllare degli affari reddittizzi, anche in relazione ai cantieri per la terza corsia dell'A4), quando non si è stati in grado fin'ora di fare un minimo di infrastrutture razionali per il trasporto merci, tanto che alcune opere come la ferrovia Tarvisio-Udine ancora oggi, dopo oltre 10 anni dalla sua realizzazione, è ampiamente sottoutilizzata.

martedì 5 aprile 2011

Interessanti articoli sulla "pedemontana veneta"

Siccome in merito ai miei passati post mi è stato segnalato un altro esempio di devastante opera in progetto, ho fatto una piccola ricerca sulla cosiddetta "pedemontana veneta", citata fra l'altro anche nei piani per le infrastrutture viarie del Friuli Venezia Giulia. Ho trovato un blog (geograficamente.wordpress.com) che in due post tratta l'argomento, nel primo si fa un po' di storia e si descrive il progetto, nel secondo, a progetto ormai prossimo alla realizzazione, si fanno proposte e osservazioni. I due post sono molto lunghi e riportano anche diversi articoli tratti da giornali sull'argomento, richiedono quindi molto impegno per essere letti, ritengo però che ne valga la pena.

mercoledì 30 marzo 2011

C'è veramente un piano per le infrastrutture e i trasporti?

Il 28 Marzo sono scaduti i termini per trasmettere osservazioni sul piano regionale per le infrastrutture di trasporto della regione Friuli Venezia Giulia, piano depositato il 26 Gennaio 2011. Al solito google cache può aiutare i ritardatari a vedere la pagina con l'avviso con i link per scaricare tutto il malloppo.
Per ora io ho organizzato una condivisione su zumodrive su cui ho raccolto tutta la documentazione a suo tempo pubblicata sia per il bando della Cimpello-Sequals-Gemona che per il piano regionale. Confesso purtroppo però che non ho ancora avuto modo di studiare un po' più a fondo tale piano.
Nel frattempo il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha presenziato all'avvio di una grande opera in Austria, un tunnel a Deutschalndsberg, nella Stiria sud-occidentale che fa parte del progetto di realizzazione di un nuova ferrovia tra Graz e Klagenfurt. Faccio notare che si tratta di una ferrovia e che come mi pare accade spesso, l'amministrazione regionale non ha perso occasione per ribadire l'importanza e la strategicità di queste opere, che si integreranno con il porto di Trieste e lo scalo di Cervignano. Bene, si investe in quella che pare oggi una soluzione efficente per il problema del trasporto, le ferrovie. Non posso non pormi e porre la solita domanda: cosa c'entra in tutto ciò la Cimpello-Sequals-Gemona come pensata oggi?

lunedì 28 marzo 2011

Nasce ARCA - la Pedemontana rivive

Nasce ARCA – la Pedemontana rivive.

È ora pienamente operativo il comitato che si è recentemente costituito a Forgaria per contrastare la progettata costruzione dell'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona. Nel giro di due settimane dalla sua nascita il comitato ha raccolto più di duecento adesioni, pervenute da tutta la Val d’Arzino ma anche da numerosi cittadini corregionali, allarmati dalla prospettiva di un’opera che, per servire esigenze prevalentemente extraregionali, comprometterà definitivamente l’integrità paesaggistica e naturalistica del corso mediano del Tagliamento.

Nei giorni scorsi a Forgaria è stato istituito un direttivo allargato a oltre 30 membri, suddiviso in diverse commissioni operative, che ha nominato una triade di presidenza a simbolica rappresentanza dei tre comuni più pesantemente colpiti dal progetto: come presidente è stato eletto, infatti, Alberto Durì di Forgaria, mentre i vicepresidenti sono Emanuele Fabris di Pinzano e Romeo Faleschini di Vito d’Asio, già componente del direttivo dello storico Comitato contro lo sbarramento di Pinzano.

Il direttivo ha anche stabilito che il comitato si chiamerà ARCA (Assieme Resistiamo Contro l’Autostrada) – la Pedemontana rivive. Secondo il nuovo presidente, Alberto Durì, la scelta del nome vuole richiamare l’idea di una scialuppa di salvataggio contro un pericolo incombente, che raccolga le istanze, le proposte, le positività espresse dai cittadini della Val d’Arzino e della pedemontana tutta, per traghettarle verso un nuovo inizio di sviluppo sostenibile, rispettoso della natura e ritagliato sulle esigenze degli abitanti del luogo. Il logo del comitato sarà l’arcata del ponte sul Tagliamento a Pinzano.

La prima iniziativa del comitato sarà quella di incontrare e offrire formalmente la propria collaborazione alle tre amministrazioni comunali di Pinzano al Tagliamento, Vito d’Asio e Forgaria nel Friuli, già presenti nelle persone dei sindaci a salutare l’assemblea costitutiva del comitato.


Al è bielzà che al lavore il gnûf comitât nassût a Forgjarie par dâi cuintri al progjet di costruzion de autostrade Cimpel-Secuals-Glemone. Tal zîr di dôs setemanis al à tirât dongje plui di dusinte adesions, rivadis di dut il Cjanâl di Sant Francesc ma ancje di un grum di citadins di ogni bande de regjon, preocupâts di une opare che, par servî interès soredut extraregjonâi, e ruvinarà par simpri la nature e il paisaç dal toc mezan – chel plui biel – dal Tiliment.

Tai ultins dîs a Forgjarie al è stât metût sù un diretîf slargjât a plui di 30 personis, dividudis tra diviersis comissions, che al à nomenât un tercet di presidence a rapresentance simboliche dai trê comuns plui colpîts dal progjet: come president al è stât elet Alberto Durì di Forgjarie, e come vicepresidents Emanuele Fabris di Pinçan e Romeo Faleschini di Vît, za component dal diretîf dal storic Comitât cuintri dal sbarament di Pinçan.

Il diretîf al à ancje stabilît che il comitât si clamarà ARCA (Assieme Resistiamo Contro l’Autostrada) – la Pedemontana rivive. Pal gnûf president, Alberto Durì, la sielte dal non e fâs riferiment ae idee di salvâsi dai pericui, di une barcje che e tiri dongje dutis lis propuestis e positivitâts che a rivin dai citadins de Val d’Arzin e de pedemontane e lis tragheti viers un gnûf inizi di svilup sostenibil, rispietôs de nature e ritaiât tor des dibisugnis reâls de int dal puest. Il logo dal comitât al sarà la campade dal puint sul Tiliment a Pinçan.

La prime iniziative dal comitât e sarâ di incuintrâ e ufrî formalmentri la sô colaborazion aes trê aministrazions comunâls di Pinçan, Vît e Forgjarie, za presintis tes personis dai sindics a saludâ la assemblee costitutive dal comitât.

martedì 22 marzo 2011

Un parco eolico a Trasaghis?

Non posso non citare una notizia che mi ha colpito che ho approfondito nei limiti delle mie possibilità e che ritengo meriti di essere approfondita maggiormente: lo scorso 18 Marzo 2011 la giunta regionale, all'unanimità ha approvato la delibera 460, con cui di fatto si è negata l'autorizzazione alla realizzazione di un parco eolico a Trasaghis (UD).
Prima di scrivere questo post ho cercato un po' di informazioni, sul sito della regione Friuli Venezia Giulia, qui, è disponibile tutta la documentazione relativa alla Valutazione di impatto ambientale (VIA). Ho dato una scorsa rapida a qualche documento per cui non posso dire molto, a parte che sono rimasto colpito da come si sia preso molto a cuore la difesa della fauna e del paesaggio della zona. Quello che non posso fare a meno di commentare è il livello ancora arcaico di informatizzazione dei nostri enti pubblici, tutta la documentazione è ottenuta tramite una pessima digitalizzazione del materiale in formato cartaceo, quand'è che questi enti cominceranno a scambiarsi (e pubblicare) tale documentazione in formato elettronico?
In ogni caso, tra i tanti "visto", "considerato", "tenuto conto" della delibera voglio riportare un passo significativo:
"Tenuto conto, altresì, di quanto osservato sotto il profilo paesaggistico:
- date le caratteristiche dimensionali dei aerogeneratori, verranno indotte alterazioni del contesto paesaggistico (intrusione) su una porzione di territorio vulnerabile, in quanto posto alla base dell’anfiteatro dalle Prealpi Carniche e delimitato dall’alveo del Fiume Tagliamento;
- mancata considerazione di alcuni punti di osservazione;
- i potenziali effetti costituiti da modificazioni dell’assetto percettivo e panoramico, alterazioni della coerenza e delle relazioni visive del sistema paesaggistico, possono costituire causa di sensibili detrazioni della percezione del paesaggio, sia da un punto di osservazione "vicino" all’impianto, a partire dall’alveo del Fiume Tagliamento, che dai punti panoramici localizzati sui rilievi circostanti il sito;"



Non posso non collegare tali considerazione a un tema che ho trattato ultimamente: il progetto di realizzazione dell'autostradata "Cimpello-Sequals-Gemona".
La foto accanto l'ho fatta dalla camminata che c'è attorno al lago di Cornino, cioè dove c'è la riserva in cui fra l'altro ci sono i grifoni; il fiume è il tagliamento la, accanto a quel ponticello che si intravvede, provenendo da sinistra dovrebbe passare l'autostrada "Cimpello-Sequals-Gemona", quella non provocherebbe "alterazioni della coerenza e delle relazioni visive del sistema paesaggistico, [...]causa di sensibili detrazioni della percezione del paesaggio, sia da un punto di osservazione "vicino" all’impianto, a partire dall’alveo del Fiume Tagliamento, che dai punti panoramici localizzati sui rilievi circostanti il sito;"?

venerdì 18 marzo 2011

Comitato contro l'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona: già 200 le adesioni

Pubblico la comunicazione ufficiale sull'assemblea tenutasi sabato 12 Marzo, vi è anche l'informazione che non ero stato in grado di avere, ovvero chi sono i due partecipanti al bando.
Con un po' di sorpresa, non vedo la partecipazione del promotore dell'idea, Autovie Venete, siccome mi par di capire che comunque la partecipazione a questa prima fase non fosse vincolante, trovo la cosa un po' strana.

Comitato contro l’autostrada Cimpello-Sequals-Gemona: già 200 le adesioni

Grandissima partecipazione a Forgaria all’assemblea popolare che sabato 12 marzo ha istituito ufficialmente il comitato della Val d’Arzino contro il progetto di costruzione dell’autostrada Cimpello-Sequals-Gemona. Nel giro di due ore sono state raccolte più di 150 adesioni da parte di abitanti di Forgaria, Pinzano, Vito d’Asio che sono accorsi a dimostrare la loro contrarietà a un progetto imponente e dissennato che, inserendosi con viadotti, trincee e gallerie nella parte centrale del corso del Tagliamento, comprometterà irremediabilmente le prospettive di sviluppo della zona. Altre adesioni sono pervenute in questi giorni, portando a quasi 200 il numero degli iscritti.

Al comitato hanno voluto aderire, in prima fila, anche Carla Cedolini e Giuseppe Jogna, rappresentanti storici del comitato popolare che alla fine degli anni ’70 aveva guidato la sollevazione della vallata contro il progetto di costruzione di una diga nei pressi della stretta di Pinzano, un altro progetto calato dall’alto che la Regione era stata poi costretta a ritirare. Che la propositività e unità di intenti del vecchio comitato faccia da guida all’attività del nuovo è stato l’augurio espresso dal sindaco di Forgaria Pierluigi Molinaro, presente con i sindaci di Pinzano, De Biasio, e di Vito d’Asio, Manelli, a suggellare l’atto di nascita del comitato popolare.

Intanto ieri 15 marzo sono state aperte le buste con le due offerte di gara pervenute alla Regione. A concorrere sono la Condotte Spa, molto attiva nel settore dell'Alta Velocità e partner della Impregilo nel progetto del Mose a Venezia, della Salerno-Reggio Calabria e del ponte sullo stretto di Messina, e il consorzio italospagnolo SIS-Sacyr, che già si è aggiudicato la costruzione e gestione, in project financing, della superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. L'analisi delle offerte, secondo l'ass. regionale Riccardi, porterà via alcuni mesi.


Comitât cuintri de autostrade Cimpel-Secuals-Glemone: za 200 lis adesions

Partecipazion grandone a Forgjarie ae assemblee popolâr che sabide ai 12 di Març e à viodût nassi il comitât de Val d'Arzin cuintri la costruzion de autostrade Cimpel-Secuals-Glemone. Tal zîr di dôs oris a son stadis cjapadis sù plui di 150 adesions di bande di abitants di Forgjarie, Pinçan e Vît che si son tirâts dongje par dimostrâ la lôr oposizion a un progjet fûr di misure e insensât che, insedantsi cun viadots, trinceis e galariis te part mezane dal cors dal Tiliment, al comprometarà par simpri lis prospetivis di svilup de zone. Ma lis adesions a continuin a rivâ, puartant fin cumò il numar dai iscrits a cuasi 200.

Al comitât a àn volût aderî, in prime file, ancje Carla Cedolini e Giuseppe Jogna, rapresentants storics dal comitât popolâr che ae fin dai agns '70 al veve vuidât la solevazion de valade cuintri la costruzion di un sbarament sul Tiliment a Pinçan, un altri progjet calât dal alt che la Regjon, po dopo, e veve scugnût ritirâ. Che la union e il spirt di iniziative dal vecjo comitât a sedin di vuide a chel gnûf al è stât l'auguri dal sindic di Forgjarie, Pierluigi Molinaro, presint cui sindics di Pinçan, De Biasio, e di Vît, Manelli, a batiâ la nassite dal comitât popolâr.

Intant îr ai 15 di Març a son stadis viertis lis bustis cu lis dôs ufiertis di gare rivadis ae Regjon. A concori a son la Condotte Spa, une vore ative tal setôr de Alte Velocitât e partner de Impregilo tal progjet dal Mose a Vignesie, de Salerno-Reggio Calabria e dal puint sul stret di Messine, e il consorzi italospagnûl SIS-Sacyr, che al varà di costruî e gjestî, in project financing, la autostrade Pedemontane Venite. La analisi des ufiertis, daûr di ce che al dîs l'ass. regjonâl Riccardi, e cjaparà diviers mês.

mercoledì 16 marzo 2011

Apertura buste partecipanti al bando per la Cimpello-Gemona

Ieri come da programma a Trieste, presso l'apposito ufficio è avvenuta la procedura (pubblica) di apertura delle buste presentate dai candidati per il bando per la progettazione, realizzazione e gestione della cosiddetta "Cimpello-Gemona". Oggi speranzoso di trovare notizie al riguardo ho comprato un quotidiano locale (il "Messaggero Veneto") ma con mia grande delusione non ho trovato alcuna informazione. Mi sono allora azzardato a scrivere via e-mail a uno degli incaricati indicati sulla pagina del bando, che mi ha risposto confermandomi che ieri è avvenuta in seduta pubblica l'apertura e l'analisi delle buste. Prosegue poi dicendomi laconicamente che "pubblicità degli esiti della gara avverrà alla fine di tutta la procedura secondo quanto previsto dalla normativa vigente". Rileggendo il "disciplinare di gara" in effetti si dice che una volta finito il tutto verrà data informazione anche tramite il sito web della regione. Certo, io sono un maniaco del Web, ma per me la trasparenza è anche avere queste informazioni in tempo reale o quasi.

P.S. (24/03/2011)
Ho capito perché sul messaggero veneto non ho mai trovato informazioni: sono quasi sempre messe sulla sezione di Pordenone e non in quella di Udine... Per fortuna sulla versione on-line funziona bene la ricerca sull'archivio, sulla sezione "pordenone" del 16 Marzo 2011":
"Alleanza Roma-Padova contro Torino per aggiudicarsi i lavori del raccordo"

Antonino Zichichi sul Nucleare (2009)

Oggi sono incappato casualmente in questa intervista ad Antonino Zichichi



Devo dire che mi ha lasciato alquanto perplesso, cerco di riportare per punti le cose che in qualche modo mi hanno contrariato.
1) l'affermazione che oggi potremmo essere ricchissimi grazie all'industria nucleare: cosa significa? Che tutti avremmo dei rubinetti d'oro in bagno? Ora, io ho una visione molto particolare, ma ribadisco con forza che l'uomo dovrebbe riflettere su cosa considera benessere e ricchezza.
2) Zichichi afferma che nessuno dice che a Chernobyl non c'è stato un errore tecnologico ma un errore umano, poi parla di raccomandati: ma lui crede che in Italia o nel resto del mondo non esistano i raccomandati? Evidentemente parla con persone ignoranti, ma io ho sentito e letto più volte che a Chernobyl ci fu una serie di grossolani errori umani, ciò però secondo me non cambia molto il risultato.
3)Dopo il quarto minuto attacca chi demonizza l'effetto serra, ci ricorda che l'effetto serra è il fenomeno che permette la vita sulla terra; d'accordo, questo l'ho gia spiegato anche a mio figlio di 6 anni, ma il punto non è quello, l'effetto serra si basa su un equilibrio.
4) di seguito ci spiega che la CO2 è buona, ma anche qui vale quanto sopra. Fra l'altro sono i sostenitori del nucleare che ci ricordano che uno dei vantaggi delle centrali atomiche è quello di non emettere CO2.

Riguardo al discorso CO2 e effetto serra devo dire che anche io sono perplesso dal fatto che si misuri l'inquinamento solo in termini di CO2, ma credo sia stato fatto per avere un punto di partenza, un obbiettivo comune, un punto di riferimento. Spero che i più si rendano conto che anche i famosi NOX (gli ossidi di azoto, giusto per fare un esempio) fanno male alla salute dell'uomo e che quindi occorre "limitarne" l'immissione in atmosfera

lunedì 14 marzo 2011

Nascita comitato in Val D'Arzino e chiusura bando regionale Cimpello-Gemona

Venerdì 11 Marzo scorso sono scaduti i termini per la consegna delle offerte per il bando per l'affidamento della progettazione, costruzione e gestione della cosiddetta 'Cimpello-Gemona', contemporaneamente, molto efficentemente, dal sito della regione sono scomparsi i riferimenti e le informazioni, tanto che questa pagina a cui ho fatto riferimento in post passati è laconicamente vuota.
Fin che google vorrà, la pagina potrà essere consultata qui, questo per ricorda che l'apertura delle buste (che pare siano due) sarà 15 marzo 2011, presso la Direzione Centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici, Piano 7° - Via Giulia, n. 75/1 - 34126 TRIESTE .
Nel frattempo i link ai PDF pare siano ancora funzionanti, in ogni caso io a suo tempo li ho scaricati tutti e se necessario li ripubblicherò.
Spero che altrettanto efficentemente e nel segno della trasparenza si potrà trovare pubblicato sul WEB il contenuto completo delle offerte.
Nel frattempo ricordo che Sabato 12 Marzo scorso, a Forgaria Nel Friuli, si è tenuta l'assemblea che ha sancito la costitutizione di un nuovo comitato che ha come obbiettivo primario salvaguardare l'integrità della Val D'Arzino e delle bellezze naturali dell'intero comprensorio, in particolare il progetto dell'autostrada è una delle cose che non piacciono. La sala parrocchiale era trabboccante di persone unite nella contrarietà ad opere devastanti come quella oggetto del progetto preliminare di cui ho parlato di autostrada a pagamento Cimpello-Sequals-Gemona.

mercoledì 9 marzo 2011

Ho un sogno

mi trovo in questi giorni a discutere e meditare molto su un tema che mi sta molto a cuore, l'idea di sviluppo che domina nella nostra società. L'argomento su cui sono coinvolto in particolare è il progetto di cui ho gia parlato di realizzazione di un nuovo tratto di autostrada qui in Friuli, autostrada che molti ritengono opera necessaria, per lo "sviluppo". Si parla di sviluppo intendendo un continuo aumento di produzione, trasporto e consumo di merci, a discapito del territorio e dell'ambiente in cui viviamo, nella presunzione che le risorse siano infinite. Si vuole fare fabbriche e capannoni ovunque, intanto si dismettono vecchie attività e vecchi stabilimenti che rimangono monumento di un'era industriale che fu, si vuole fare nuove strade per portare queste merci ovunque e velocemente, intanto erodiamo territorio e ci troviamo sempre più stretti fra capannoni e strade, cercando angoli di pace che diventano sempre più remoti e rari.
Sono cresciuto in un piccolo e tranquillo paese della pianura friulana, dopo sposato mi sono trasferito in un'altro piccolo paese, ma nella zona pedemontana. Io amo la natura, amo la pace e la tranquillità come quelle che trovavo fra i campi e i boschi in pianura, nella zona delle risorgive della bassa pianura friulana, quando ero piccolo e come quelle che anche oggi posso trovare fra le colline dietro casa o fra le montagne e le valli che sono poco più in la, che posso raggiungere in bicicletta godendone appieno le meraviglie.
In realtà tra lavoro e impegni familiari non sono molti i momenti che ho per godere appieno di queste bellezze, però se ho poche ore libere posso prendere la bici e salire verso Forgaria, passando prima da Cornino, per poi osare e spingermi con grandi sforzi fino alla panoramica Vito D'Asio da cui si può ammirare nelle belle giornate un ampio scorcio della pianura attraversata dal Tagliamento.
Non riesco a concepire un'idea di sviluppo che preveda che non si possa più godere di queste piccole soddisfazioni perché necessita di autostrade che sbarrano il mio itinerario ciclistico, squarciando la quiete della natura e macchiando in modo orrendo il panorama che oggi posso godere. Già soffro per il fatto che ad esempio sulle colline dietro casa mia c'è un traffico di tralicci e cavi elettrici notevoli, quelli almeno non fanno rumore e non mi sbarrano il passaggio.
Ma poi, oggi serve l'autostrada Cimpello-Gemona, e domani? Dobbiamo arrivare al punto in cui per godere un po' di pace e di natura dobbiamo prendere l'auto, viaggiare per ore ed andare in Austria?
Il mio sogno è che trent'anni, quando i miei figli avranno l'età che ho io oggi possano godere delle stesse cose che ho io.
Vale la pena ricordare il detto che la terra ci è affidata in prestito dai nostri figli, pretendere di decidere cosa dovrà essere meglio per loro fra trenta o cinquant'anni è semplicemente presuntuoso. Per me sviluppo è trovare soluzioni ai problemi che siano SOSTENIBILI, se c'è un problema di intasamento delle strade occorre ripensare seriamente al sistema di trasporto delle merci, senza perdere tempo e risorse a costruire nuove strade, destinate a diventare cattedrali nel deserto, musei dell'orrore, ferite nella nostra terra.
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venerdì 4 marzo 2011

Comitato per la difesa della VAL D'ARZINO

Sabato 12 MARZO 2011 ORE 16:00 presso la sala parrocchiale "Mons. A. Murero" a FORGARIA NEL FRIULI nascerà il comitato a difesa del territorio: sono tutti invitati.

Qui è scaricabile il PDF del volantino.

Ci si prefigge con la costituzione di questo comitato di divulgare informazioni riguardo al perché il progetto di realizzazione dell'autostrada a pagamento fra Gemona e Cimpello è sbagliato e danneggerebbe i territori direttamente interessati, Val D'Arzino compresa.





mercoledì 23 febbraio 2011

La Cimpello-Gemona è un'opera "strategica"?

Riassumo molto brevemente la situazione, dopo 20 o 30 anni di "discussioni" a Maggio 2009 c'è stata una proposta che ha dato una svolta alla situazione, fare un bando per l'assegnazione in concessione della realizzazione e gestione della strada che dovrebbe raccordare le Autostrade A23, che va da Palmanova (dove si innesta sulla A4) a Tarvisio, detta anche "Alpe-Adria", e la A28 che va da Portogruaro a Conegliano. Tale raccordo, comunemete indicato come Cimpello-Gemona, dal nome della due località che sono agli astremi della strada, va appunto da Gemona a Sequels, passando quindi per la parte "occidentale" della pedemontana friulana, passando per una ampia area, dal punto di vista naturalistico molto interessante e abbastanza ben conservata, per poi andare da Sequals a Cimpello; quest'ultimo tratto è gia stato realizzato ma in forma di strada "normale", senza pedaggio e a una corsia per senso di marcia. Il progetto nuovo per superare l'indisponibilità di risorse pubbliche, prevede la realizzazione di una vera e propria autostrata a pagamento e a due corsie per senso di marcia.
Siamo quindi alla serie di post che sto scrivendo e a una serie di dubbi che voglio sollevare e che oggi ribadisco qui.
Il progetto oggetto del bando attuale è un progetto che nulla ha a che vedere con quello su cui si dibatte da anni, perché è palese che non porterà alcun vantaggio alla zona attraversata, per via dei pochi svincoli d'uscita e per gli alti pedaggi previsti al fine di ripagare l'opera.
Di questo se ne sono accorti tutti, ma non pare essere stato preso in considerazione prima di fare il bando.
Si fa riferimento alla cosiddetta "legge obbiettivo" invocata nel progetto originario che prevedeva una strada normale, senza pedaggio e con svincoli di uscita numerosi, tali da rendere l'arteria utile per la popolazione dei territori attraversati. L'elemento saliente di questa legge, se non ho capito male, è il fatto che per la realizzazione di opere considerate strategiche non è necessario avere il consenso degli enti locali interessati (quindi dai comuni interessati). Ora però, oggi, pur con un progetto stravolto, per giustificarne la realizzazione e la sua coesistenza con opere relative al Corridoio 5, si continua a ribadire che l'opera è destinata a soddisfare principalmente le popolazioni locali, allora com'è possibile che si voglia escludere da una decisione al riguardo le popolazioni (attraverso le amministrazioni) locali? Capirei se fosse una opera ritenuta strategica a livello nazionale, come lo sono appunto le opere per il cosiddetto Corridoio 5, ma così pare non essere (e visto il tragitto è chiaro che l'opera non è di interesse nazionale).

giovedì 17 febbraio 2011

Sviluppo, mobilità e infrastrutture

Nei giorni scorsi ho provato a dare una letta alla relazione generale del piano di fattibilità allegato numero 2 al bando di concorso per l'affidamento della concessione per la realizzazione e la gestione del raccordo autostradale A23-A28, la famigerata Cimpello-Gemona.
Ora, io non sono un esperto del settore infrastrutture, quindi una grande parte del documento l'ho saltata molto agilmente, altre parti le ho lette molto velocemente, lo ammetto, purtroppo non ho ne l'energia ne il tempo per leggerlo tutto con attenzione. Cercavo per la verità il riferimento a una informazione data all'incontro organizzato da Legambiente di cui ho parlato qualche giorno fa, ovvero cercavo dove era scritto che si prevede che il 75% del traffico stimato sull'autostrada oggetto dello studio sarà locale, ovvero dovuto a residenti nelle zone percorse da questa strada.
Non ho trovato quello che cercavo ma ho riflettuto molto sul fatto che manipolando opportunamente le ipotesi di partenza è facile dimostrare la validità di una tesi. L'impressione che ho avuto io e che non riesco a togliermi dalla testa è che in quello studio si è molto calcato la mano sul fatto che in sostanza la strada è necessaria per garantire il nostro sviluppo nei prossimi 50 anni in sostanza si calca la mano su una relazione diretta fra PIL, mobilità e, aggiungo io, benessere e sviluppo. Quindi se noi fra 30 anni vogliamo stare bene come oggi, dobbiamo raddoppiare la nostra mobilità, ovvero raddoppiare il traffico sulle nostre strade. Siccome le strade attuali non sono in grado di sopportare tale aumento di mobilità, dobbiamo fare nuove strade, come la Cimpello-Gemona.
Ora, io voglio essere realista, mi sforzo di essere realista, ma non riesco ad accettare questa idea. Io penso che il reale sviluppo significhi razionalizzare e ottimizzare.
Ho notato che molto coerentemente viene indicato come bacino di utenza per la futura Cimpello-Gemona il triveneto (rappresentato nell'allegato 19) anche se non ho trovato la percentuale che cercavo. Ho detto coerentemente perché il progetto è inserito in piano molto ampio, il "Piano regionale delle infrastrutture di trasporto" che oggi ho visto depositato e pubblicato sul link che riporto. Infatti tale piano prevede sicuramente quello di cui sento parlare da anni, il cosiddetto "Corridoio 5", un'opera pianificata a livello Europeo, che prevede che il traffico da e verso l'EST Europa passa da Trieste.
E' chiaro che non si può portare avanti un progetto importante come quello del Corridoio 5 e nel contempo un progetto come la Cimpello-Gemona se i due ambiti si sovrappongono, considerato anche che prevedere la Cimpello-Gemona come via di comunicazione per il collegamento verso l'EST Europa va anche contro alla Convenzione della Alpi di cui ho parlato nel post precedente. Si cerca allora di convicere che questo minuscolo (ma costoso) progetto (quello della Cimpello-Gemona) è utile e indispensabile per il traffico e lo sviluppo locale. Uno sviluppo basato sullo spostamento di migliaia e migliaia di veneti e friulani che vanno su è giu, a caro prezzo (sia in termini di carburante che di pedaggi) fra Gemona e Sacile.
Nella relazione si dimostra la validità e utilità dell'opera evidenziando come il tempo di spostamento sarebbe minore e quindi usano il parametro VoT, Value of Time, ovvero un valore economico dato al tempo. Io sostengo che però, invece di viaggiare tanto, a vuoto e velocemente, forse si risparmia più tempo viaggiando di meno e in modo più intelligente.
Ho dato una veloce occhiata al "Piano regionale delle infrastrutture di trasporto", sono almeno un migliaio di pagine, una opera mostruosa, alla portata di pochi, però non ho potuto non notare nella parte iniziale (pagina 12 01_Quadro_conoscitivo.pdf) questa tabellina:
From Sfoghi di Cristian


Ora, ribadisco, ho solo scorso velocemente i documenti, assieme a quello di cui sento parlare ai TG radio regionali, io desumo che vi sia un minimo di politica organica volta a rafforzare la cosiddetta "intermodalità" ovvero l'uso di mezzi diversi oltre ai TIR, in particolare Treni e Navi, vista la posizione di porto sull'adriatico di Trieste e Monfalcone. Metto anche un'altra tabellina che mi è piaciuta molto (pagina 30 dello stesso documento):



Vorrei fare notare che esiste gia una ferrovia fra Gemona e Sacile, una struttura certamente vecchia, ma per motivi per me oscuri ancora attiva.

lunedì 14 febbraio 2011

La convenzione delle Alpi e l'Italia

Nel post precedente ho parlato di convenzione delle Alpi e protocollo sui trasporto. Facendo una piccola ricerca ho trovato qualcosa, innanzitutto il link che ho dato, stando a wikipedia, è relativo a un sito italiano cura del nostro ministero dell'ambiente. Il sito ufficiale pare essere www.alpconv.org.
Per quando riguarda l'adesione dell'Italia, essa ha aderito alla convenzione, ma come evidenziato in questa sezione, non ha ratificato il protocollo sui trasporti, ovvero non ha promulgato una legge nazionale che imponga il rispetto di tale protocollo stando alla tabellina riportata tale protocollo non è stato ratificato da Italia, Svizzera e Principato di Monaco. Della non ratifica si parla anche qui con soddisfazione, visto che si tratta di un sito dedicato ad autotrasportatori, anche se erroneamente il sito si chiama "trasporti-italia", come se i trasporti fossero possibili solo tramite automezzi.
Non letto tutto il protocollo sui trasporti ma a una fugace lettura pare parli di cose sensate, tipo la razionalizzazione e ottimizzazione dei trasporti, al fine di ridurne l'impatto ambientale, cose per me sensate, tanto che la gran parte dei paesi, esclusa l'Italia, ha ratificato da anni ormai tale protocollo.

P.S.
Un interessante articolo: "La lega delle autostrade"

Legambiente sulla Cimpello-Gemona

Sabato 12 Febbraio scorso sono riuscito a partecipare all'incontro/convegno organizzato e tenuto da Legambiente FVG a Forgaria di cui ho pubblicato l'invito nel post precendente. Purtroppo sono arrivato qualche minuto in ritardo ma soprattutto ho dovuto andare via alle 17:45, prima che il convegno terminasse.
Ho comunque potuto assistere agli interventi di Giorgio Cavallo che ha un po' spiegato la genesi e gli strumenti normativi che hanno portato all'attuale bando per l'affidamento della realizzazione di questa opera, che si cerca di far passare come indispensabile per lo sviluppo dell'economia locale ma che in realtà molte contraddizioni fanno capire come sia utile solo ai pochi che la realizzeranno.
Pare che l'attuale governo regionale, con il nobile intento di realizzare qualcosa di concreto abbia trovato il modo di sfruttare la normativa ed alcune situazioni di emergenza per accelerare i tempi e aggirare gli innumerevoli lacci burocratici tradizionali che hanno fatto si che molte opere siano state pensate gia negli anni '80 ma mai realizzate. Se non ho capito male molte di queste opere, fra cui appunto la Cimpello-Gemona sono state collegate alla realizzazione della terza corsia della A4 fra Trieste e Venezia, opera ritenuta di emergenza per la quale è stato nominato commissario straordinario (quindi con poteri speciali) l'attuale governarnatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. Già questa cosa rivela una forzatura, visto che il collegamento fra le due opere è puramente fantasioso, anzi contraddittorio, perché deviare una parte (seppur minima) di traffico su un nuovo asse viario, quando ne stai rinforzando un'altro alternativo?
C'è poi il fatto, come ho accennato in post precedenti, che l'opera rientra gia fra le opere in ambito della "legge obbiettivo", peccato però che il progetto originario di superstrada non ha nulla a che vedere con quello attuale di autostrada a pagamento. Il fatto di ricadere nella legge obbiettivo fa si che quest'opera non sia vincolata all'approvazione degli enti locali interessati (i comuni attraversati).

Una delle cose più interessanti ben esposta sia da Giorgio Cavallo che Roberto Urbani con molto dettaglio, facendo la cosa che io ho cercato di fare ma molto meglio di me, ovvero studiando i documenti del bando, è la palese sovrastima del traffico previsto sulla futura autostrada, sovrastima necessaria a costriure un piano economico-finanziario che stia in piedi, piano richiesto dal bando. L'assessore Riccardi, delegato da Renzo Tondo a seguire queste opere, ha ribato più volte che grazie a questa magica formula, il "project financing" l'opera non costerà nulla alla regione e quindi alla comunità, ma verrà pagata dalla impresa aggiudicataria che si rifarà con pedaggi e introiti vari (ad esempio delle aree di sosta). Se però il piano economico-finanziario è debole, perché basato su stime di entrate gonfiate e la sua realizzazione fallirà, chi pagherà? Gia il fatto che si tratti di una opera importante e gestita da una azienda importante fa presumere che alla fine chi pagherà saranno sempre gli stessi, i cittadini paganti le tasse; se poi come ha confermato l'interpretazione di Urbani (e quella mia esposta qui) il rischio di minori introiti dovuti a minor traffico viene distribuito sul "pubblico" ufficialmente e scritto nero su bianco sul bando rimangono pochi dubbi.
Urbani ha evidenziato, come feci io, che oltre a essere gia elevate in partenza le stime di traffico, si prevede una crescita lineare del 2% annuo, una cosa pazzesca. Tale parametro di crescita è stato preso basandosi anche sui dati di crescita del PIL fra il 2000 e il 2006, si sono ben guardati dal prendere in considerazione un intervallo più ampio e statisticamente più affidabile, visto che arrivando al 2009 i dati sarebbero stati ben diversi.
Urbani ha riportato due numeri interessanti che hanno rilevato quelli di Legambiente (visto che i dati ufficiali delle società autostrade sono difficilmente reperibili): a Pontebba, la somma tra traffico sulla statatale SS13 e quello sulla A23 porta a un indicatore di 20000 veicoli al giorno (contro i 23000 previsti per il 2015 sulla futura Cimpello-Gemona) e, altrettanti all'altezza di Gemona. Quindi tutti i veicoli che arrivano dall'Austria si dovrebbero dirigere verso Sequals e Cimpello, snobbando le importanti opere che nel contempo si vogliono realizzare nel porto di Trieste e nello scalo ferroviario di Cervignano.
A questo aggiungiuamo che sempre sui documenti del bando si dice che in realtà il 75% del traffico dovrebbe essere locale (d'altra parte ci raccontano che vuole essere un opera con lo scopo di portare lo sviluppo nella nostra pedemontana). Già, oltre 18mila veicoli al giorno si dovrebbero spostare fra Cimpello, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Majano e Gemona, pagando un minimo di 0,141 Euro/Km + IVA di pedaggio. Come bastasse una autostrada a trasformare il Friuli in un colosso industriale...
Faccio un salto indietro, all'intervento di Giorgio Cavallo che ha parlato di due contraddizioni forti di questo progetto, una legata agli obbiettivi comunitari di spostare il traffico merci su rotaia, qui si fa un mostruoso investimento a favore della gomma. L'altra contraddizione è quella con il protocollo sui trasporti della convenzione delle Alpi. Di questo protocollo purtroppo ancora non so nula e devo documentarmi, ma se non ho capito male Cavallo ha affermato che l'Italia pare l'unica non intenzionata a rispettarlo. Però se l'Austria prenderà provvedimenti, le nostra vie di comunicazione dimensionate per far passare migliaia di TIR da e verso l'EST Europa attraverso l'Austria rimarranno cattedrali (dell'orrore) nel deserto.
E' stato confermata la mia impressione anche dai relatori di Legambiente, tutti quei documenti allegati al bando sono palesemente opera di Autovie Venete, che nel maggio 2009 ha presentato la proposta alla Regione FVG che poi l'ha fatta propria.
Quindi si propone un'opera inutile, dannosa, in controtendenza con obbiettivi di razionalizzazione dei trasporti delle merci, cercando ingannevolmente di far credere ai cittadini che dovranno subirla, che sarà a loro beneficio ma senza costi.
Non mi dilungo in questo post nell'analisi dell'impatto ambientale di questa opera, elemento fondamentale per giustificare l'insensatezza di questa opera; è neccessario almeno un post specifico che spero di riuscire a scrivere presto.