mercoledì 23 febbraio 2011

La Cimpello-Gemona è un'opera "strategica"?

Riassumo molto brevemente la situazione, dopo 20 o 30 anni di "discussioni" a Maggio 2009 c'è stata una proposta che ha dato una svolta alla situazione, fare un bando per l'assegnazione in concessione della realizzazione e gestione della strada che dovrebbe raccordare le Autostrade A23, che va da Palmanova (dove si innesta sulla A4) a Tarvisio, detta anche "Alpe-Adria", e la A28 che va da Portogruaro a Conegliano. Tale raccordo, comunemete indicato come Cimpello-Gemona, dal nome della due località che sono agli astremi della strada, va appunto da Gemona a Sequels, passando quindi per la parte "occidentale" della pedemontana friulana, passando per una ampia area, dal punto di vista naturalistico molto interessante e abbastanza ben conservata, per poi andare da Sequals a Cimpello; quest'ultimo tratto è gia stato realizzato ma in forma di strada "normale", senza pedaggio e a una corsia per senso di marcia. Il progetto nuovo per superare l'indisponibilità di risorse pubbliche, prevede la realizzazione di una vera e propria autostrata a pagamento e a due corsie per senso di marcia.
Siamo quindi alla serie di post che sto scrivendo e a una serie di dubbi che voglio sollevare e che oggi ribadisco qui.
Il progetto oggetto del bando attuale è un progetto che nulla ha a che vedere con quello su cui si dibatte da anni, perché è palese che non porterà alcun vantaggio alla zona attraversata, per via dei pochi svincoli d'uscita e per gli alti pedaggi previsti al fine di ripagare l'opera.
Di questo se ne sono accorti tutti, ma non pare essere stato preso in considerazione prima di fare il bando.
Si fa riferimento alla cosiddetta "legge obbiettivo" invocata nel progetto originario che prevedeva una strada normale, senza pedaggio e con svincoli di uscita numerosi, tali da rendere l'arteria utile per la popolazione dei territori attraversati. L'elemento saliente di questa legge, se non ho capito male, è il fatto che per la realizzazione di opere considerate strategiche non è necessario avere il consenso degli enti locali interessati (quindi dai comuni interessati). Ora però, oggi, pur con un progetto stravolto, per giustificarne la realizzazione e la sua coesistenza con opere relative al Corridoio 5, si continua a ribadire che l'opera è destinata a soddisfare principalmente le popolazioni locali, allora com'è possibile che si voglia escludere da una decisione al riguardo le popolazioni (attraverso le amministrazioni) locali? Capirei se fosse una opera ritenuta strategica a livello nazionale, come lo sono appunto le opere per il cosiddetto Corridoio 5, ma così pare non essere (e visto il tragitto è chiaro che l'opera non è di interesse nazionale).

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