giovedì 17 febbraio 2011

Sviluppo, mobilità e infrastrutture

Nei giorni scorsi ho provato a dare una letta alla relazione generale del piano di fattibilità allegato numero 2 al bando di concorso per l'affidamento della concessione per la realizzazione e la gestione del raccordo autostradale A23-A28, la famigerata Cimpello-Gemona.
Ora, io non sono un esperto del settore infrastrutture, quindi una grande parte del documento l'ho saltata molto agilmente, altre parti le ho lette molto velocemente, lo ammetto, purtroppo non ho ne l'energia ne il tempo per leggerlo tutto con attenzione. Cercavo per la verità il riferimento a una informazione data all'incontro organizzato da Legambiente di cui ho parlato qualche giorno fa, ovvero cercavo dove era scritto che si prevede che il 75% del traffico stimato sull'autostrada oggetto dello studio sarà locale, ovvero dovuto a residenti nelle zone percorse da questa strada.
Non ho trovato quello che cercavo ma ho riflettuto molto sul fatto che manipolando opportunamente le ipotesi di partenza è facile dimostrare la validità di una tesi. L'impressione che ho avuto io e che non riesco a togliermi dalla testa è che in quello studio si è molto calcato la mano sul fatto che in sostanza la strada è necessaria per garantire il nostro sviluppo nei prossimi 50 anni in sostanza si calca la mano su una relazione diretta fra PIL, mobilità e, aggiungo io, benessere e sviluppo. Quindi se noi fra 30 anni vogliamo stare bene come oggi, dobbiamo raddoppiare la nostra mobilità, ovvero raddoppiare il traffico sulle nostre strade. Siccome le strade attuali non sono in grado di sopportare tale aumento di mobilità, dobbiamo fare nuove strade, come la Cimpello-Gemona.
Ora, io voglio essere realista, mi sforzo di essere realista, ma non riesco ad accettare questa idea. Io penso che il reale sviluppo significhi razionalizzare e ottimizzare.
Ho notato che molto coerentemente viene indicato come bacino di utenza per la futura Cimpello-Gemona il triveneto (rappresentato nell'allegato 19) anche se non ho trovato la percentuale che cercavo. Ho detto coerentemente perché il progetto è inserito in piano molto ampio, il "Piano regionale delle infrastrutture di trasporto" che oggi ho visto depositato e pubblicato sul link che riporto. Infatti tale piano prevede sicuramente quello di cui sento parlare da anni, il cosiddetto "Corridoio 5", un'opera pianificata a livello Europeo, che prevede che il traffico da e verso l'EST Europa passa da Trieste.
E' chiaro che non si può portare avanti un progetto importante come quello del Corridoio 5 e nel contempo un progetto come la Cimpello-Gemona se i due ambiti si sovrappongono, considerato anche che prevedere la Cimpello-Gemona come via di comunicazione per il collegamento verso l'EST Europa va anche contro alla Convenzione della Alpi di cui ho parlato nel post precedente. Si cerca allora di convicere che questo minuscolo (ma costoso) progetto (quello della Cimpello-Gemona) è utile e indispensabile per il traffico e lo sviluppo locale. Uno sviluppo basato sullo spostamento di migliaia e migliaia di veneti e friulani che vanno su è giu, a caro prezzo (sia in termini di carburante che di pedaggi) fra Gemona e Sacile.
Nella relazione si dimostra la validità e utilità dell'opera evidenziando come il tempo di spostamento sarebbe minore e quindi usano il parametro VoT, Value of Time, ovvero un valore economico dato al tempo. Io sostengo che però, invece di viaggiare tanto, a vuoto e velocemente, forse si risparmia più tempo viaggiando di meno e in modo più intelligente.
Ho dato una veloce occhiata al "Piano regionale delle infrastrutture di trasporto", sono almeno un migliaio di pagine, una opera mostruosa, alla portata di pochi, però non ho potuto non notare nella parte iniziale (pagina 12 01_Quadro_conoscitivo.pdf) questa tabellina:
From Sfoghi di Cristian


Ora, ribadisco, ho solo scorso velocemente i documenti, assieme a quello di cui sento parlare ai TG radio regionali, io desumo che vi sia un minimo di politica organica volta a rafforzare la cosiddetta "intermodalità" ovvero l'uso di mezzi diversi oltre ai TIR, in particolare Treni e Navi, vista la posizione di porto sull'adriatico di Trieste e Monfalcone. Metto anche un'altra tabellina che mi è piaciuta molto (pagina 30 dello stesso documento):



Vorrei fare notare che esiste gia una ferrovia fra Gemona e Sacile, una struttura certamente vecchia, ma per motivi per me oscuri ancora attiva.

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