mercoledì 18 maggio 2011

Un piccolo passo

Oggi ho sentito, o meglio, ho letto il discorso che Felix Finkbeiner ha tenuto alle Nazioni Unite nel Febbraio scorso. Avrei voluto riportare il testo scritto ma non l'ho trovato, quindi invito tutti a guardare il video. Inizialmente, visto il titolo con cui la notizia è stata largamente diffusa non avevo dato molta attenzione, ma ascoltando il discorso ho trovato molti spunti interessanti. Felix si domanda come mai gli adulti non paiono preoccuparsi e fare qualcosa di serio e concreto per salvaguardare il nostro pianeta. Le possibili cause che ipotizza sono tre:

1) una diversa percezione del futuro, si perché molti di noi ragionano come gli amministratori di molte aziende moderne, con un'ottica che non oltre i pochi anni, i più lungimiranti dice Felix arrivano a 30 o 40 anni. Io aggiungo che in rari casi diventano lungimiranti solo per convenienza (avrei degli esempi ma preferisco non divagare troppo).

2) scetticismo: molti adulti non credono esista una crisi climatica, dal loro punta di vista penso si possano definire ottimisti; qui però Felix dice ciò in cui credo molto anche io: se anche chi sostiene che esista una crisi climatica e sbaglia e noi adesso facciamo qualcosa, tra vent'anni potremmo dire, va ben abbiamo sbagliato ma non abbiamo fatto nulla di irreparabile; se però adesso non facciamo nulla e la crisi c'è veramente tra vent'anni la crisi sarà peggiorata e sarà molto più difficile affrontarla.

3) l'ultima possibile spiegazione al comportamento degli adulti umani Felix citando il comportamento di una scimmia che fra una banana oggi e 6 domani ne scieglie una oggi.

Secondo me oggi l'uomo con un piccolo passo può fare grandi cose per il nostro futuro (cit.)

giovedì 12 maggio 2011

Le risorse per le infrastrutture di trasporto

Come annunciato in precedenza Autovie Venete ieri ha aperto la busta per il finanziamento della terza corsia della A4. Ne hanno parlato al GR regionale e dedicato un articolo sul Messaggero Veneto di oggi, spiegando e ribadendo che i tempi per il perfezionamento della procedura saranno ancora piuttosto lunghi, qui infatti si parlavo di settembre o ottobre (2011) per la firma del contratto di finanziamento. Nel frattempo, come confermato sul sito appositamente dedicato, i lavori sono pressoché fermi, salvo qualche lavoro sul tratto Villesse-Gorizia che deve essere trasformato in autostrada. Ho trovato molto interessante un articolo dedicato appunto alla situazione del progetto terza corsia della A4 su un giornaletto locale, Friuli Newspaper, articolo in qualche modo (non molto comodo) consultabile qui a partire da pagina 4; in sostanza si spiega che i lavori tardano a iniziare per mancanza di liquidità, si, perché per quanto strategiche siano certe opere per farle occorrono soldi, ed evidentemente non basta il rincaro di oltre il 13% sui pedaggi applicato da inizio anno a garantire il finanziamento di questa opera. Stiamo parlando di cifre molto alte, sul sito del commissario, nella parte "descrizione" della sezione "Il progetto" si parla di 2 miliardi e 300 milioni di Euro, è naturale che sia chi deve prestare i soldi (le banche) che chi li riceve e poi dovrà restituirli (Autovie Venete) siano molto prudenti e analizzino ogni dettaglio del progetto.
Ancora una volta mi ritrovo a sottolineare che secondo me, visto che gia ci sono difficoltà a realizzare un progetto che probabilmente è largamente condiviso, non bisognerebbe sprecare risorse in altre opere di utilità molto più incerta oltre che di impatto ambientale devastante come la Cimpello Sequals Gemona di cui ho gia parlato e di cui voglio continuare a parlare, in attesa ancora di conoscere quali sono i progetti presentati dai due partecipanti al bando.
Sempre sul sito del commissario per la terza corsia della A4 nella parte "introduzione" della sezione "il progetto" si cita anche il traffico da e per l'Austria attraverso il valico di Tarvisio, traffico che quandohttp://www.blogger.com/img/blank.gif fa comodo si cita anche per giustificare la Cimpello-Gemona con un gioco delle tre carte che alla resa dei conti non può funzionare. E' inutile che l'assessore Riccardo Riccardi poi vada a dire a Lualdi che gli vuole costruire la Cimpello Gemona, quando a quell'impresa come ad altri sarebbe molto più utile un semplice adeguamento della viabilità esistente (come dice qui, per fare un esempio), non un'ulteriore barriera costituita da una nuova autostrada senza un punto di accesso facilmente raggiungibile.

martedì 10 maggio 2011

La politica delle infrastrutture di trasporto

Nel Blog "Trasporti e Ambiente" Andrea Wehrenfennig ha pubblicato il testo del suo intervento al 18° convegno ITE . Siccome lo trovo un'ottima sintesi di ciò che sta accadendo in Friuli Venezia Giulia a livello di politica di infrastrutture di trasporto invito tutti a dedicare quindici minuti alla lettura di tale intervento. A me pare confermare e rafforzare quanto ho scritto più volte in diversi miei post passati su questo blog, in questa regione si stanno facendo progetti di infrastrutture costose, dannose e con ogni probabilità inutili, a scapito di interventi di minor impatto ambientale ed economico ma probabilmente più efficaci e utili. Si continua a sprecare risorse in infrastrutture di trasporto su gomma che viene incentivato per essere competitivo e vantaggioso economicamente rispetto al trasporto su rotaia che al contrario non è ne incentivato ne supportato nei fatti.
Vale sempre la pena ribadire l'invito a tutti a riflettere.

lunedì 9 maggio 2011

Riccardi e Moretti sulla Alta Velocità in Friuli Venezia Giulia

La settimana scorsa ho scritto delle dichiarazioni dell'AD di Ferrovie Dello Stato Moretti in cui si pareva se non bocciare, quanto meno ridimensionare il progetto di realizzazione del tratto di ferrovia ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste. Il punto chiave secondo me è l'affermazione di Moretti secondo cui non c'è un sufficente bacino di utenza, detto in altre parole è un progetto senza ritorno economico (almeno dal punto di vista di chi dovrebbe gestire tale tratto sul mercato).
Giovedì 5 maggio scorso ho seguito un po' i lavori del consiglio regionale del FVG in streaming sul sito www.fvg.tv ed erano in corso le interrogazioni a risposta immediata (IRI), in particolare c'è n'è stata una, o meglio due (la 544 e 554) a cui l'assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Riccardi ha dato una unica risposta, che per motivi per me francamente incompresibili e con una logica evidentemente contorta non è riportata sul sito, accanto alle interrogazioni stesse. Sul sito della regione però è comparso per alcuni giorni un comunicato che riporto integralmente:
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05-MAG-11 12:12

TAV: FVG; RICCARDI, LINEA FINO A TRIESTE E' PUNTO FERMO

(ANSA) - TRIESTE, 5 MAG - Per la Regione Friuli Venezia Giulia e' un ''punto fermo'' che la Tav debba arrivare a Trieste e anche a Capodistria (Slovenia). Lo ha detto oggi l'assessore regionale ai Traporti Riccardo Riccardi, nel Question time in Consiglio regionale. Riccardi ha evidenziato di condividere ''molte delle cose'' sostenute di recente dall'amministratore di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che - ha ricordato l'assessore - ''non ha mai detto che la Tav non arrivera' a Trieste''. Riccardi ha citato quattro punti posti da Moretti: dalle dimensioni del traffico ferroviario, alla cooperazione con le Regioni in materia di trasporto passeggeri, dalle merci, con attenzione al progetto di Campo Marzio allo sviluppo degli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. ''Per progettare il futuro - ha spiegato Riccardi - non si puo' prescindere da una analisi dei traffici. La Regione e' comunque ferma sul fatto che la Tav arrivi a Trieste''. (ANSA).
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Il link originale riporta che la notizia non è più disponibile, sul sito dell'ansa tale comunicato in realtà non è mai stato pubblicato, ho dovuto allora ancora una volta affidarmi alla cache di google: qui è ancora oggi visibile il comunicato originale.

Io della risposta data da Riccardi non sono riuscito a catturare passi significativi, per questo ho cercato di affidarmi al comunicato (misteriosamente mai comparso sul sito dell'ANSA) qui ho trovato un'altro articoletto con dichiarazioni di Tondo.

Io voglio dare atto all'assessore di voler fare il proprio dovere di assessore alla infrastrutture, anche se non condivido i suoi piani. Fra l'altro ho letto qualche giorno fa, non ricordo dove, che Tondo lo candidava a un'altro incarico e senza spiegare nulla, ma in modo sibillino, un consigliere durante le discussioni ha insinuato che lo stesso Riccardi potrebbe a breve lasciare la carica. Quello che però mi lascia perplesso è questo atteggiamento e questo ragionamento, sulla strategicità di alcune infrastrutture. Quanto fa comodo si parla di libero mercato di privatizzazione, di "project financing", ma quando qualcuno oppone delle eccezioni, in questo caso il fatto che l'opera è palesemente antieconomica, ci si oppone a questi ragionamenti. La regione, come il governo nazionale, ha sempre meno mezzi (soldi) a disposizione però si prefigge di fare nuove opere per rilanciare lo sviluppo dell'economia, abbiamo gia visto che in molti casi si cerca di proprorre come soluzione a questo problema la panacea del project financing che sospetto sempre di più sia una sorta di menzogna, perché è un intervento a carico di privati ma sostenuto e garantito da soldi pubblici. In sostanza si danno concessioni più o meno reddittizie a privati, in cambio di un piccola esposizione, dico piccola perché appunto mi pare che il rischio non sia a carico di tali privati ma ricada sul pubblico, questo è quello che io ho letto anche tra le righe da quelle ultime dichiarazioni di Moretti. A me non piace un simile sistema, mi sembra di essere preso in giro e derubato.

Probabilmente per le infrastrutture vale lo stesso discorso che si fa spesso per le vecchie case, è più facile rifarle nuove che non ristrutturarle, però il compito di chi ci governa di fare le scelte più facili, è di trovare le soluzioni migliori, da tutti i punti di vista.


mercoledì 4 maggio 2011

Pensieri confusi e contorti

Stamattina vedendo un gruppetto di persone evidentemente intente a compilare una constatatazione amichevole, in quanto accanto a loro c'era una macchina con una bella ammaccattura sul frontale, ho assemblato un insieme di pensieri confusi che frullano nella mia testa da tempo. In Italia ci si lamenta che le tariffe RCA sono fra le più alte in Europa, almeno così dicono, però io che voglio fare il polemico e quello che va controcorrente penso che la cosa sia giustificata non da un presunto cartello dalle assicurazioni ma da reali problemi attriubuibili in parte al sistema normativo italiano, in parte agli automobilisti. Gli automobilisti secondo me hanno due colpe molto gravi: la prima è che sono indisciplinati e inprudenti, guidano in modo dissennato; è di solo un paio di giorni fa un episodio che mi è capitato, una automobilista molto frettolosa (che fra l'altro trovo spesso a fare il mio stesso percorso matutino) non ha resistito alla possibilità di un facile sorpasso azzardato e alla cieca in corrispondenza di una curva, visto che io stavo rallentando perché davanti a me c'era gia una piccola coda formatasi alle spalle di un veicolo lento. Simili episodi li vedo quasi tutti i giorni nei circa 50 Km che faccio fra andata e ritorno dal luogo di lavoro. E' chiaro che con questo livello di imprudenza alla guida le statistiche degli incidenti peggiorano. A questo si aggiunge la seconda colpa, quella della "furbizia" degli automobilisti che è quella degli italiani in genere che dove possono imbrogliare ci provano. Sul tema furbizia apro una piccola parentesi, ieri sera parlavo con mia moglie sull'esito di una simulazione di prova "INVALSI" di nostro figlio di 7 anni, ha sbagliato un "contrario", infatti come contrario di "ingenuo" doveva rispondere "furbo"; io e mia moglie ragionavamo sul fatto che abbiamo sempre dato e trasmesso ai nostri figli una accezione negativa per il termine furbo, mentre riscontriamo che generalmente gli viene data una accezione positiva: chi è furbo è migliore... chiusa la parentesi.
Allo stesso modo ci si lamenta del costo della benzina e del gasolio salvo poi scordarsene quando si calca il piede sul pedale dell'acceleratore, senza guardare magari che cento metri avanti c'è un incrocio, un semaforo rosso, un veicolo fermo. E' vero che la categoria di chi si lamenta del costo dei carburanti e di chi ha il piede pesante non coincidono, ma io temo si sovrappongano. L'auto è un grande strumento di libertà, permette di muoversi velocemente e con un costo alla portata della stragrande maggioranza dei cittadini ma è necessario rendersi conto che va usata con maggiore "sobrietà" anche per garantirne l'utilizzo in tranquillità a tutti. Sono convinto che il miglior modo di risparmiare e di non farsi il sangue amaro sia usare l'auto il meno possibile.
Ieri su Caterpillar hanno fatto un servizio da Roma sulla protesta di alcuni autotrasportatori, ebbene, non posso non tener conto che si tratta di cittadini e che come tali secondo la costitutizione italiana hanno diritto a un lavoro, ma non si può neanche pensare di tener in vita e anzi incentivare pesantemente un lavoro e quindi un sistema di trasporto merci, obsoleto e inefficente solo per dare lavoro a delle persone, questo pare più una forma di comunismo, in contrapposizione al liberismo e al capitalismo. Bisogna trovare soluzioni migliori, e per trovarle bisogna cercarle.
Infine, con un collegamento logico molto azzardato, ritorno sul tema energia, perché molti sostenitori del nucleare ci ricordano che in Italia si ha un costo dell'energia elettrica che è alto, probabilmente fra i più alti in Europa, si, come lo sono però le tariffe RCA e i costi dei conti correnti in banca e il gasolio per autotrazione. Le variabili che determinano questi costi sono molte, non sono solo le tecnologie di produzione. In Francia, con l'80% di energia elettrica prodotta da centrali nucleari hanno il costo più basso, bisogna però capire anche come la consumano questa energia. Io in casa ho un classico contratto domestico italiano da 3 KW che mi sono sufficienti, anche se non posso accendere contemporaneamente lavastoviglie, lavatrice e aspirapolvere. Si può vivere anche senza assorbire istantanteneamente 6 KW, cosa che nei grandi paese civilizzati non è scontata.In Francia ad esempio si paga la corrente 7 centesimi a KWh mentre io la pago 15 centesimi a KWh, ma probabilmente un francese incentivato da questo meccanismo consuma molta più energia elettrica, probabilmente sprecandone di più. C'è in sostanza una specie di spirale perversa per cui si fanno grandi centrali che per giustificare il loro costo devono lavorare il più possibile (si, perché la caratteristica fondamentale e discrimanante del nucleare è che sul costo finale dell'energia incide per lo più il costo di costruzione e manutenzione dell'impianto, non il carburante) e siccome le centrali devono produrre qualcuno deve consumare, insomma il solito concetto del consumismo che ha i suoi vantaggi ma anche molti svantaggi, primo fra tutti la non sostenibilità ambientale. Mi rendo conto di essere un utopista, ma credo che sognare sia bello, per questo ribadisco con forza il mio desiderio di ricerca di uno sviluppo sostenibile, basato su un modo diverso di garantire il nostro benessere.

lunedì 2 maggio 2011

La politica e le infrastrutture

Devo ribadire che io non sono un esperto di infrastrutture, non sono un esperto di politica, sono un cittadino qualunque con le sue idee. Siccome sono conscio dei miei limiti cerco esprimere le mie idee e scriverle qui, dove chi volesse può commentare e criticare o rettificare eventuali inesattezze. Generalmente ciò che scrivo qui è frutto di lunghe riflessioni, quindi si tratta per lo più di cose di cui sono convinto, ciò significa che anche rileggendo a distanza di mesi ciò che ho scritto nel passato, mi ritrovo ancora d'accordo con ciò che ho scritto. Dico questo perché sono una persona non proprio sicura di se, mi metto in discussione (ed anche per questo ripeto scrivo qui dove chi dovesse passare e leggere può commentare) alle volte mi trovo a riflettere sulla mia "solitudine" in certe posizioni e mi chiedo se valga la pena fare battaglie ideologiche contro posizioni ideologiche condivise dalla maggior parte dei miei concittadini. Probabilmente sono metereopatico e quando fuori spunta un raggio di sole acquisto ottimismo e maggior sicurezza in me stesso e allora scrivo un nuovo post qui.
Alcuni giorni fa tramite Facebook un mio collega mi ha segnalato questo articolo di un giornale locale di Trieste in cui pareva che l'attuale amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti stroncasse il progetto per la tratta ferroviaria ad alta velocità tra Venezia e Trieste, proggetto molto caro all'attuale giunta regionale del FVG. L'intervista, come riportata in quell'articolo del Piccolo, mi ha un po' colpito, uno dei primi pensieri che mi è passato per la testa è stato: "quest'uomo (Moretti) pare un amministratore serio e non influenzato dalla politica, infatti pare criticare il progetto Alta Velocità Venezia-Trieste a dispetto del fatto che è uno dei progetti su cui i politici regionali del Friuli Venezia Giulia puntano molto, e lo fa con argomentazioni che sono gia state portate ad esempio da Legambiente, come il fatto che gia la linea esistente è sottoutilizzata, come lo è ampiamente la linea "Pontebbana" anche perché i progetti sul porto di Trieste rimangono li fermi. A ciò Moretti pare aggiungere un argomento molto pragmatico e concreto, il bacino di utenza è basso, in altre parole il gioco non vale la candela. Si, perché se vogliamo essere sostenitori del libero mercato, del capitalismo, del consumismo, allora dobbiamo anche accettare che simili infrastrutture vengano fatte da privati a loro rischio, perché loro devono valutare se una simile impresa può essere reddittizia. Prima di fare grandi opere ci vuole un piano organico, con uno studio basato su dati reali.
Prima di commentare a caldo l'articolo del Piccolo ho preferito attendere qualche giorno e cercare riscontri, quindi oggi ho fatto una piccola ricerca ed ho trovato una serie di interessanti, seppur brevi, articolo. Il primo e più interessante è questo, che pare un po' smentire il Piccolo. Poi però, leggendo anche altre fonti (Corriere, La Vita Cattolica, Ansa, Adriatic Sea Network) mi sembra che la sostanza si quella riportata dal Piccolo.
Mi piacerebbe anche poter dare un'interpretazione precisa alla conclusione dell'articolo del corriere e riportato nella rassegna stampa del Governo, quella che dice:
Un accenno infine anche ai finanziamenti più in generale: «Il capitale privato - ha detto il manager - se vuole venire è il benvenuto, ma che sia capitale di rischio. Se invece sono prestiti, ce ne sono già abbastanza sul mercato e non ce n`è bisogno».
Magari qualcuno con nozioni di economia migliori delle mie che dovesse passare di qua potrà aiutarmi a chiare il significato di questa frase. A me pare si leghi a quanto ho affermato prima, ovvero che se queste opere debbano realizzarsi con il rischio a carico del privato e non della comunità (ma questa forse è solo una interpretazione che fa comodo a me).