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venerdì 11 novembre 2011

Chi dobbiamo stabilizzare?

L'altra sera leggendo sul sito de "Il sole 24 ore" la sintesi dei provvedimenti inclusi nell'emendamento al cosidetto "decreto stabilità non ho potuto che meravigliarmi al punto:
Autostrade, defiscalizzazione per realizzarne nuove 
Defiscalizzazione in arrivo per realizzare nuove autostrade: la norma è contenuta nel maxiemendamento del Governo presentate in Commissione Bilancio al Senato ed è limitata alle infrastrutture autostradali. Mentre nelle prime ipotesi la "Tremonti-infrastrutture" era estesa alle opere pubbliche. Si agirà su Irap e Iva.




martedì 25 ottobre 2011

Mentre aspettiamo

Mentre io aspetto ancora notizie che 5 mesi fa credevo prossime sul progetto di raccordo autostradale tra Cimpello e Gemona, sono settimane che sento discutere sui notiziari regionali delle difficoltà ad ottenere i finanziamenti per avviare in modo concreto i lavori per la terza corsia della A4, opera a detta di molti molto importante. A parte il fatto che faccio fatica a vedere come tale lavoro possa portare maggior sviluppo alla regione Friuli Venezia Giulia, colgo l'occasione per l'ennesima volta per paragonare i due progetti. Se per questo progetto su cui per me è solo certo come risultato solo l'aumento della sicurezza della circolazione, e per  il cui finanziamento si è provveduto gia da inizio anno ad aumentare consistentemente i pedaggi, ci sono simili difficoltà mi sento di dire che per il progetto Cimpello-Gemona non c'è alcuna possibilità. Senza contare che è inutile parlare tanto di sviluppo quando su ogni opera si accumulano simili ritardi: a 7 mesi dall'apertura delle buste nessuna notizia ufficiale.


martedì 10 maggio 2011

La politica delle infrastrutture di trasporto

Nel Blog "Trasporti e Ambiente" Andrea Wehrenfennig ha pubblicato il testo del suo intervento al 18° convegno ITE . Siccome lo trovo un'ottima sintesi di ciò che sta accadendo in Friuli Venezia Giulia a livello di politica di infrastrutture di trasporto invito tutti a dedicare quindici minuti alla lettura di tale intervento. A me pare confermare e rafforzare quanto ho scritto più volte in diversi miei post passati su questo blog, in questa regione si stanno facendo progetti di infrastrutture costose, dannose e con ogni probabilità inutili, a scapito di interventi di minor impatto ambientale ed economico ma probabilmente più efficaci e utili. Si continua a sprecare risorse in infrastrutture di trasporto su gomma che viene incentivato per essere competitivo e vantaggioso economicamente rispetto al trasporto su rotaia che al contrario non è ne incentivato ne supportato nei fatti.
Vale sempre la pena ribadire l'invito a tutti a riflettere.

lunedì 9 maggio 2011

Riccardi e Moretti sulla Alta Velocità in Friuli Venezia Giulia

La settimana scorsa ho scritto delle dichiarazioni dell'AD di Ferrovie Dello Stato Moretti in cui si pareva se non bocciare, quanto meno ridimensionare il progetto di realizzazione del tratto di ferrovia ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste. Il punto chiave secondo me è l'affermazione di Moretti secondo cui non c'è un sufficente bacino di utenza, detto in altre parole è un progetto senza ritorno economico (almeno dal punto di vista di chi dovrebbe gestire tale tratto sul mercato).
Giovedì 5 maggio scorso ho seguito un po' i lavori del consiglio regionale del FVG in streaming sul sito www.fvg.tv ed erano in corso le interrogazioni a risposta immediata (IRI), in particolare c'è n'è stata una, o meglio due (la 544 e 554) a cui l'assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Riccardi ha dato una unica risposta, che per motivi per me francamente incompresibili e con una logica evidentemente contorta non è riportata sul sito, accanto alle interrogazioni stesse. Sul sito della regione però è comparso per alcuni giorni un comunicato che riporto integralmente:
"
05-MAG-11 12:12

TAV: FVG; RICCARDI, LINEA FINO A TRIESTE E' PUNTO FERMO

(ANSA) - TRIESTE, 5 MAG - Per la Regione Friuli Venezia Giulia e' un ''punto fermo'' che la Tav debba arrivare a Trieste e anche a Capodistria (Slovenia). Lo ha detto oggi l'assessore regionale ai Traporti Riccardo Riccardi, nel Question time in Consiglio regionale. Riccardi ha evidenziato di condividere ''molte delle cose'' sostenute di recente dall'amministratore di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che - ha ricordato l'assessore - ''non ha mai detto che la Tav non arrivera' a Trieste''. Riccardi ha citato quattro punti posti da Moretti: dalle dimensioni del traffico ferroviario, alla cooperazione con le Regioni in materia di trasporto passeggeri, dalle merci, con attenzione al progetto di Campo Marzio allo sviluppo degli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. ''Per progettare il futuro - ha spiegato Riccardi - non si puo' prescindere da una analisi dei traffici. La Regione e' comunque ferma sul fatto che la Tav arrivi a Trieste''. (ANSA).
"

Il link originale riporta che la notizia non è più disponibile, sul sito dell'ansa tale comunicato in realtà non è mai stato pubblicato, ho dovuto allora ancora una volta affidarmi alla cache di google: qui è ancora oggi visibile il comunicato originale.

Io della risposta data da Riccardi non sono riuscito a catturare passi significativi, per questo ho cercato di affidarmi al comunicato (misteriosamente mai comparso sul sito dell'ANSA) qui ho trovato un'altro articoletto con dichiarazioni di Tondo.

Io voglio dare atto all'assessore di voler fare il proprio dovere di assessore alla infrastrutture, anche se non condivido i suoi piani. Fra l'altro ho letto qualche giorno fa, non ricordo dove, che Tondo lo candidava a un'altro incarico e senza spiegare nulla, ma in modo sibillino, un consigliere durante le discussioni ha insinuato che lo stesso Riccardi potrebbe a breve lasciare la carica. Quello che però mi lascia perplesso è questo atteggiamento e questo ragionamento, sulla strategicità di alcune infrastrutture. Quanto fa comodo si parla di libero mercato di privatizzazione, di "project financing", ma quando qualcuno oppone delle eccezioni, in questo caso il fatto che l'opera è palesemente antieconomica, ci si oppone a questi ragionamenti. La regione, come il governo nazionale, ha sempre meno mezzi (soldi) a disposizione però si prefigge di fare nuove opere per rilanciare lo sviluppo dell'economia, abbiamo gia visto che in molti casi si cerca di proprorre come soluzione a questo problema la panacea del project financing che sospetto sempre di più sia una sorta di menzogna, perché è un intervento a carico di privati ma sostenuto e garantito da soldi pubblici. In sostanza si danno concessioni più o meno reddittizie a privati, in cambio di un piccola esposizione, dico piccola perché appunto mi pare che il rischio non sia a carico di tali privati ma ricada sul pubblico, questo è quello che io ho letto anche tra le righe da quelle ultime dichiarazioni di Moretti. A me non piace un simile sistema, mi sembra di essere preso in giro e derubato.

Probabilmente per le infrastrutture vale lo stesso discorso che si fa spesso per le vecchie case, è più facile rifarle nuove che non ristrutturarle, però il compito di chi ci governa di fare le scelte più facili, è di trovare le soluzioni migliori, da tutti i punti di vista.


lunedì 2 maggio 2011

La politica e le infrastrutture

Devo ribadire che io non sono un esperto di infrastrutture, non sono un esperto di politica, sono un cittadino qualunque con le sue idee. Siccome sono conscio dei miei limiti cerco esprimere le mie idee e scriverle qui, dove chi volesse può commentare e criticare o rettificare eventuali inesattezze. Generalmente ciò che scrivo qui è frutto di lunghe riflessioni, quindi si tratta per lo più di cose di cui sono convinto, ciò significa che anche rileggendo a distanza di mesi ciò che ho scritto nel passato, mi ritrovo ancora d'accordo con ciò che ho scritto. Dico questo perché sono una persona non proprio sicura di se, mi metto in discussione (ed anche per questo ripeto scrivo qui dove chi dovesse passare e leggere può commentare) alle volte mi trovo a riflettere sulla mia "solitudine" in certe posizioni e mi chiedo se valga la pena fare battaglie ideologiche contro posizioni ideologiche condivise dalla maggior parte dei miei concittadini. Probabilmente sono metereopatico e quando fuori spunta un raggio di sole acquisto ottimismo e maggior sicurezza in me stesso e allora scrivo un nuovo post qui.
Alcuni giorni fa tramite Facebook un mio collega mi ha segnalato questo articolo di un giornale locale di Trieste in cui pareva che l'attuale amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti stroncasse il progetto per la tratta ferroviaria ad alta velocità tra Venezia e Trieste, proggetto molto caro all'attuale giunta regionale del FVG. L'intervista, come riportata in quell'articolo del Piccolo, mi ha un po' colpito, uno dei primi pensieri che mi è passato per la testa è stato: "quest'uomo (Moretti) pare un amministratore serio e non influenzato dalla politica, infatti pare criticare il progetto Alta Velocità Venezia-Trieste a dispetto del fatto che è uno dei progetti su cui i politici regionali del Friuli Venezia Giulia puntano molto, e lo fa con argomentazioni che sono gia state portate ad esempio da Legambiente, come il fatto che gia la linea esistente è sottoutilizzata, come lo è ampiamente la linea "Pontebbana" anche perché i progetti sul porto di Trieste rimangono li fermi. A ciò Moretti pare aggiungere un argomento molto pragmatico e concreto, il bacino di utenza è basso, in altre parole il gioco non vale la candela. Si, perché se vogliamo essere sostenitori del libero mercato, del capitalismo, del consumismo, allora dobbiamo anche accettare che simili infrastrutture vengano fatte da privati a loro rischio, perché loro devono valutare se una simile impresa può essere reddittizia. Prima di fare grandi opere ci vuole un piano organico, con uno studio basato su dati reali.
Prima di commentare a caldo l'articolo del Piccolo ho preferito attendere qualche giorno e cercare riscontri, quindi oggi ho fatto una piccola ricerca ed ho trovato una serie di interessanti, seppur brevi, articolo. Il primo e più interessante è questo, che pare un po' smentire il Piccolo. Poi però, leggendo anche altre fonti (Corriere, La Vita Cattolica, Ansa, Adriatic Sea Network) mi sembra che la sostanza si quella riportata dal Piccolo.
Mi piacerebbe anche poter dare un'interpretazione precisa alla conclusione dell'articolo del corriere e riportato nella rassegna stampa del Governo, quella che dice:
Un accenno infine anche ai finanziamenti più in generale: «Il capitale privato - ha detto il manager - se vuole venire è il benvenuto, ma che sia capitale di rischio. Se invece sono prestiti, ce ne sono già abbastanza sul mercato e non ce n`è bisogno».
Magari qualcuno con nozioni di economia migliori delle mie che dovesse passare di qua potrà aiutarmi a chiare il significato di questa frase. A me pare si leghi a quanto ho affermato prima, ovvero che se queste opere debbano realizzarsi con il rischio a carico del privato e non della comunità (ma questa forse è solo una interpretazione che fa comodo a me).