lunedì 9 maggio 2011

Riccardi e Moretti sulla Alta Velocità in Friuli Venezia Giulia

La settimana scorsa ho scritto delle dichiarazioni dell'AD di Ferrovie Dello Stato Moretti in cui si pareva se non bocciare, quanto meno ridimensionare il progetto di realizzazione del tratto di ferrovia ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste. Il punto chiave secondo me è l'affermazione di Moretti secondo cui non c'è un sufficente bacino di utenza, detto in altre parole è un progetto senza ritorno economico (almeno dal punto di vista di chi dovrebbe gestire tale tratto sul mercato).
Giovedì 5 maggio scorso ho seguito un po' i lavori del consiglio regionale del FVG in streaming sul sito www.fvg.tv ed erano in corso le interrogazioni a risposta immediata (IRI), in particolare c'è n'è stata una, o meglio due (la 544 e 554) a cui l'assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Riccardi ha dato una unica risposta, che per motivi per me francamente incompresibili e con una logica evidentemente contorta non è riportata sul sito, accanto alle interrogazioni stesse. Sul sito della regione però è comparso per alcuni giorni un comunicato che riporto integralmente:
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05-MAG-11 12:12

TAV: FVG; RICCARDI, LINEA FINO A TRIESTE E' PUNTO FERMO

(ANSA) - TRIESTE, 5 MAG - Per la Regione Friuli Venezia Giulia e' un ''punto fermo'' che la Tav debba arrivare a Trieste e anche a Capodistria (Slovenia). Lo ha detto oggi l'assessore regionale ai Traporti Riccardo Riccardi, nel Question time in Consiglio regionale. Riccardi ha evidenziato di condividere ''molte delle cose'' sostenute di recente dall'amministratore di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che - ha ricordato l'assessore - ''non ha mai detto che la Tav non arrivera' a Trieste''. Riccardi ha citato quattro punti posti da Moretti: dalle dimensioni del traffico ferroviario, alla cooperazione con le Regioni in materia di trasporto passeggeri, dalle merci, con attenzione al progetto di Campo Marzio allo sviluppo degli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. ''Per progettare il futuro - ha spiegato Riccardi - non si puo' prescindere da una analisi dei traffici. La Regione e' comunque ferma sul fatto che la Tav arrivi a Trieste''. (ANSA).
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Il link originale riporta che la notizia non è più disponibile, sul sito dell'ansa tale comunicato in realtà non è mai stato pubblicato, ho dovuto allora ancora una volta affidarmi alla cache di google: qui è ancora oggi visibile il comunicato originale.

Io della risposta data da Riccardi non sono riuscito a catturare passi significativi, per questo ho cercato di affidarmi al comunicato (misteriosamente mai comparso sul sito dell'ANSA) qui ho trovato un'altro articoletto con dichiarazioni di Tondo.

Io voglio dare atto all'assessore di voler fare il proprio dovere di assessore alla infrastrutture, anche se non condivido i suoi piani. Fra l'altro ho letto qualche giorno fa, non ricordo dove, che Tondo lo candidava a un'altro incarico e senza spiegare nulla, ma in modo sibillino, un consigliere durante le discussioni ha insinuato che lo stesso Riccardi potrebbe a breve lasciare la carica. Quello che però mi lascia perplesso è questo atteggiamento e questo ragionamento, sulla strategicità di alcune infrastrutture. Quanto fa comodo si parla di libero mercato di privatizzazione, di "project financing", ma quando qualcuno oppone delle eccezioni, in questo caso il fatto che l'opera è palesemente antieconomica, ci si oppone a questi ragionamenti. La regione, come il governo nazionale, ha sempre meno mezzi (soldi) a disposizione però si prefigge di fare nuove opere per rilanciare lo sviluppo dell'economia, abbiamo gia visto che in molti casi si cerca di proprorre come soluzione a questo problema la panacea del project financing che sospetto sempre di più sia una sorta di menzogna, perché è un intervento a carico di privati ma sostenuto e garantito da soldi pubblici. In sostanza si danno concessioni più o meno reddittizie a privati, in cambio di un piccola esposizione, dico piccola perché appunto mi pare che il rischio non sia a carico di tali privati ma ricada sul pubblico, questo è quello che io ho letto anche tra le righe da quelle ultime dichiarazioni di Moretti. A me non piace un simile sistema, mi sembra di essere preso in giro e derubato.

Probabilmente per le infrastrutture vale lo stesso discorso che si fa spesso per le vecchie case, è più facile rifarle nuove che non ristrutturarle, però il compito di chi ci governa di fare le scelte più facili, è di trovare le soluzioni migliori, da tutti i punti di vista.


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