mercoledì 9 marzo 2011

Ho un sogno

mi trovo in questi giorni a discutere e meditare molto su un tema che mi sta molto a cuore, l'idea di sviluppo che domina nella nostra società. L'argomento su cui sono coinvolto in particolare è il progetto di cui ho gia parlato di realizzazione di un nuovo tratto di autostrada qui in Friuli, autostrada che molti ritengono opera necessaria, per lo "sviluppo". Si parla di sviluppo intendendo un continuo aumento di produzione, trasporto e consumo di merci, a discapito del territorio e dell'ambiente in cui viviamo, nella presunzione che le risorse siano infinite. Si vuole fare fabbriche e capannoni ovunque, intanto si dismettono vecchie attività e vecchi stabilimenti che rimangono monumento di un'era industriale che fu, si vuole fare nuove strade per portare queste merci ovunque e velocemente, intanto erodiamo territorio e ci troviamo sempre più stretti fra capannoni e strade, cercando angoli di pace che diventano sempre più remoti e rari.
Sono cresciuto in un piccolo e tranquillo paese della pianura friulana, dopo sposato mi sono trasferito in un'altro piccolo paese, ma nella zona pedemontana. Io amo la natura, amo la pace e la tranquillità come quelle che trovavo fra i campi e i boschi in pianura, nella zona delle risorgive della bassa pianura friulana, quando ero piccolo e come quelle che anche oggi posso trovare fra le colline dietro casa o fra le montagne e le valli che sono poco più in la, che posso raggiungere in bicicletta godendone appieno le meraviglie.
In realtà tra lavoro e impegni familiari non sono molti i momenti che ho per godere appieno di queste bellezze, però se ho poche ore libere posso prendere la bici e salire verso Forgaria, passando prima da Cornino, per poi osare e spingermi con grandi sforzi fino alla panoramica Vito D'Asio da cui si può ammirare nelle belle giornate un ampio scorcio della pianura attraversata dal Tagliamento.
Non riesco a concepire un'idea di sviluppo che preveda che non si possa più godere di queste piccole soddisfazioni perché necessita di autostrade che sbarrano il mio itinerario ciclistico, squarciando la quiete della natura e macchiando in modo orrendo il panorama che oggi posso godere. Già soffro per il fatto che ad esempio sulle colline dietro casa mia c'è un traffico di tralicci e cavi elettrici notevoli, quelli almeno non fanno rumore e non mi sbarrano il passaggio.
Ma poi, oggi serve l'autostrada Cimpello-Gemona, e domani? Dobbiamo arrivare al punto in cui per godere un po' di pace e di natura dobbiamo prendere l'auto, viaggiare per ore ed andare in Austria?
Il mio sogno è che trent'anni, quando i miei figli avranno l'età che ho io oggi possano godere delle stesse cose che ho io.
Vale la pena ricordare il detto che la terra ci è affidata in prestito dai nostri figli, pretendere di decidere cosa dovrà essere meglio per loro fra trenta o cinquant'anni è semplicemente presuntuoso. Per me sviluppo è trovare soluzioni ai problemi che siano SOSTENIBILI, se c'è un problema di intasamento delle strade occorre ripensare seriamente al sistema di trasporto delle merci, senza perdere tempo e risorse a costruire nuove strade, destinate a diventare cattedrali nel deserto, musei dell'orrore, ferite nella nostra terra.
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