giovedì 3 dicembre 2009
Cari giornalisti
mercoledì 25 novembre 2009
I numeri
Sono molto arrabbiato, non sopporto le menzogne. Grazie a un articolo tratto da "Il Fatto Quotidiano" riportato in quella specie di aggregatore che è questo blog, in cui si riportano dati che paiono discordare da quelli che certi politici cercano di inculcarci, sono arrivato ad una fonte soddisfacente: il CEPEJ. Si tratta di un organismo europeo che si occupa dell'efficenza della giustizia. Sul sito di questo organismo è scaricabile liberamente l'ultimo rapporto che analizza e confronta i sistemi giudiziari dei paesi europei. Il rapporto è relativo al triennio 2006-2008, ma pare che i dati siano del 2006, non recentissimi ma neanche da considerare vecchi.
Desideravo da tempo vedere una cosa del genere, da quando tempo fa alla radio ascoltai un confronto fra un rappresentante della parte politica che ci governa e un rappresentante dei magistrati. In questo confronto il politico snocciolava dei numeri citando come fonte un libro il cui titolo e autore ora non ricordo (ma spero di reperire questa informazione) e il rappresentante dei magistrati ne snocciolava altri che davano un significato diverso anche ai primi. Ecco, il punto è che dare numeri incompleti è una mera azione diversiva, un modo per mentire a proprio favore. Una cosa che non tollero. Faccio un esempio, uno dei numeri che quelli che ormai per me sono solo dei buffoni di corte è il numero di giudici (assoluto) in Italia confrontato con altri paesi Europei. Questo numero da solo non dice un'emerita fava, se non si dice quante solo le cause, ad esempio.

Quello che però mi irrita molto è vedere, come è possibile vedere da una delle innumerevoli tabelle del rapporto della CEPEJ (è disponibile anche un riassunto qui) che non è affatto vero che in Italia c'è il più alto numero di giudici d'Europa o quasi (che secondo costoro si grattano la pancia dalla mattina alla sera).
Una volta che si ha a disposizione una base certa ci si può anche aiutare con dei riassunti come questo o lo stesso di Bruno Tinti de "Il Fatto Quotidiano" riportato sul blog "Il Giornalieri".
Io non ho certo analizzato a fondo le 334 pagine del rapporto completo, ma lo stesso rapporto riporta un sacco di tabelle e grafici che sono abbastanza facilmente analizzabili. In realtà ritengo la questione molto complessa, se non altro perché ogni paese ha un sistema diverso, ma presi con le dovute cautele questi dati (ma anche l'ampiezza del rapporto) ci dicono senz'altro che qualcuno in questo paese mente due volte, prima dando dei numeri falsi (o quanto meno incompleti) e cercando di semplificare a proprio piacimento una materia che semplice non è di certo, senza voler ricercare i veri problemi.
Basti pensare che qualcuno ci dice che la (sua) riforma della giustizia è indispensabile perché la situazione è grave (e su questo presupposto saremmo anche tutti d'accordo) ma poi alle obiezioni risponde che solo l'1% dei processi verrebbero intaccati... MA COME??? allora quella riforma non risolve niente!!! a no, scordavo, risolve il problema di quella categoria di delinquenti ingiustamente perseguitati, quelli che commettono reati che io definirei "economici" (cioè in qualche modo rubano, ma non andando in banca con la lametta, loro sono gentiluomini) e che possono permettersi di protrarre i processi per molto tempo. D'altra parte abbiamo un esempio palese: chi è che come niente fosse ha dato disponibilità non prima di due mesi? E' chiaro che di due mesi in due mesi passano gli anni.
lunedì 23 novembre 2009
Scettici contro Catastrofisti
Ieri sera, incidentalmente, ho visto su Facebook il ghigno di soddisfazione di un mio ex compagno di scuola accanto al testo di un articolo che riportava la notizia della diffusione di mail scambiate fra scienziati che studiano le variazioni del clima mondiale. Stamattina ho ritrovato la notizia anche sul corriere.
Quindi pare che nel mondo ci sia una accesa disputa fra Scettici e Catastrofisti, ovvero tra chi non crede che l'uomo con il suo comportamento incida sul clima della terra in modo negativo e chi invece crede che l'uomo con le sue attività provochi una dannoso riscaldamento della atmosfera terrestre. I primi sono gli "scettici", per alcuni i negazionisti, i secondi sono i catastrofisti, gli ambientalisti, non so che altre definizioni esistano per costoro.
Secondo me è stupida una simile disputa. Se non fosse chiaro io appartengo alla seconda categoria, quella degli ambientalisti. Non mi ritengo un catastrofista, ma più semplicemente un ecologista: uno che vuole vivere in armonia con l'ambiente, con la natura. Pare che gli scettici temano molto i catastrofisti, una lobby potente e influente. Io temo molto di più chi ha palesi interessi dall'altra parte, che ha mezzi molto più forti per poter influenzare l'opinione pubblica e guidare la politica. Mi viene in mente un cognome famoso di una famiglia che con il petrolio ha fatto un sacco di quattrini, mentre non conosco un equivalente nel campo dei pannelli fotovoltaici o di altra industria dell'energia pulita.
Io non ho letto il contenuto di quelle mail e non ho notizie sulla loro autenticità, ma voglio fare questo ragionamento: supponiamo che alcuni scienziati abbiano manipolato dei dati per dimostrare all'opinione pubblica che c'è un riscaldamento globale dovuto all'attività umana; quale può essere stato il loro movente (si, io non sono un esperto di crimini e di gialli, ma si dice sempre che per un crimine ci deve essere un movente)? Io escluderei che la lobby dei pannelli fotovoltaici, o quella degli impianti eolici o forse i comunisti abbiano corrotto questi scienziati. Non potrei escludere che l'abbiano fatto per mantere il proprio lavoro, per continuare a ricevere finanziamenti per le loro ricerche.
Il punto è che comunque io ritengo che è nostro dovere salvaguardare e preservare l'ambiente in cui viviamo e che abbiamo ereditato. Trovo stupida la battagli degli scettici, perché ritengo ragionevoli (ma chiaramente è il mio punto di vista) i piccoli sacrifici che i "catastrofisti" chiedono a tutti, contro le imposizioni che viceversa tutti devono subire dagli scettici. Un esempio, l'insulso tira-e-molla sul blocco al traffico nelle città, già perché nella repubblica delle automobili sono si può ledere il sacro diritto al cittadino di usare il proprio arto meccanico per sfrecciare per le vie dei centri storici delle città e all'occasione uccidere qualche insulso ciclista o pedone. Per non parlare della ancora più insensata idea di costruire nuove centrali atomiche in italia, tanto per qualche piccola radiazione, che sarà mai difronte alla sterminata quantità di MegaWatt che se ne avrà in cambio, così potremo alimentare i costosi macchinari degli ospedali per cercare di guarire le malattie.
martedì 10 novembre 2009
Opinioni
Non ce la faccio, ho fatto di tutto per resistere ma alla fine ho ceduto. Pur avendo qualche irrazionale esitazione e timore, devo per l'ennesima volta esprimere la mia opinione.
Sono ancora razionalmente convinto che tutti possono e devono esprimere la propria opinione, l'ha fatto ieri sera un noto giornalista lo farò io adesso. Mi chiedo solo una cosa: perché per poterlo fare da certi palcoscenici occorre essere iscritti ad un "ordine" di cui non comprendo bene la necessità, l'opportunità nè l'utilità?
Indubbiamente non si può obbiettare al fatto che un giornalista esprima le suo opinioni, è una prassi diffusa e normale. Lo fece anche in modo clamoroso e per me inaspettato Mieli qualche tempo fa in occasione di una campagna elettorale. Anzi Mieli fece di più. Ma ripeto, perché hanno il diritto di farlo solo gli "iscritti"?

Non è però questo quello che veramente non riesco a trattenermi dal dire, sto sfruttando i mezzi che la tecnologia moderna mi offre per esprimere la mia opinione sull'argomento su cui si è espresso ieri sera un direttore di tiggì e su cui quindi anche io nel mio piccolo voglio dire la mia. Io sono contro l'immunità (o impunità) parlamentare. Quando il giornalista dice che i nostri "padri costituenti" avevano inserito nella costituzione l'immunità parlamentare l'avevano fatto per evitare che il potere giudiziario potesse condizionare il potere politico ha senz'altro ragione. Quindi la premessa del suo ragionamento è difficilmente discutibile, qualcosa da ridire ho sulle successive deduzioni e conclusioni.
Rinnegare che quando nel '93 fu legittimante (ovvero seguendo il corretto iter istituzionale) abolito tale istituto la situazione della nostra rappresentaza polica faceva schifo. Mi fa schifo che qualcuno possa difendere persone come Craxi (che prendo come rappresentante della situazione in quanto è il più famoso) che affermavano che non avevano fatto nulla di male perché prendevano tangenti per finanziare esclusivamente i partiti e quindi per il nostro interesse, non per il loro arricchimento personale. Se fosse stato così avrebbero dovuto prendere i soldi alla luce del sole, invece hanno usato l'imbroglio. Con quel sistema hanno tradito la nostra fiducia, hanno disonorato le istituzioni che rappresentavano, hanno falsato la libera concorrenza ed hanno arricchito chi quelle tangenti le ha pagate.
Può essere vero che il parlamento è pieno di magistrati (a me risultava che c'erano un sacco di avvocati) ma è anche pieno di pseudo-imprenditori e la differenza è che oltre a non esercitare più la loro professione, i magistrati non hanno alcun interesse se non quello a difendere i propri ideali, a differenza dei vari pseudo-imprenditori, dai vari avvocati, dalle nullità che difendono semplicemente una poltrona che da un ricco stipendio solo in cambio di una ceca fedeltà.
Ho già detto e ripeto, lo stato italiano è rappresentato e amministrato da centinaia di persone ed effettivamente non credo alla possibilità che la magistratura possa influire seriamente sulle nostre istituzioni. Su questo potrebbero essersi sbagliati anche i vari De Gasperi e Togliatti, che forse avevano commesso l'errore di fidarsi dell'uomo. Perché dobbiamo credere che l'informazione non sia condizionata da una persona che controlla le maggiori televisioni Italiane ma che la magistratura complotti contro di lui? (qualcuno si ricorda il tono schifosamente mieloso con cui Sacca' si rivolgeva a quel signore in quella telefonata intercettata e sicuramente ancora reperibile sul web?).
Non posso accettare questa falsità, affermare implicitamente che la corruzione esiste ma che i politici non c'entrano.
Ecco, mi sono sfogato. Spero mi passi.
P.S.
Sono molto acido e mi è venuta un'altra considerazione: io qui esprimo apertamente la mia opinione a gratis, non lo faccio (stipendiato) da un palcoscenico su cui mi ha messo una persona la cui posizione sto difendendo.
mercoledì 4 novembre 2009
Riflessioni personali
Ho sempre cercato di evitare il più possibile di pubblicare sul web le mie opinioni sulla politica e sulle istituzioni governative in Italia, ma la lettura di questo articolo è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso (direi il Vaso di Pandora). Sono convinto che uno dei mali della politica in Italia sia il fatto che la maggioranza dei politici italiani intende la politica come un mestiere. D'altra parte fare il deputato o il senatore da una remunerazione che pochi lavori danno. Almeno ci fosse una durata massima dei mandati la cuccagna potrebbe essere aperta ad una platea più ampia, invece chiaramente chi ha la possibilità di rimanere li ha vita lo fa.
Io non sono un monarchico. Secondo me la monarchia è l'opposto di democrazia, non credo che un grande paese come il nostro debba avere quasi mille parlamentari che poi non sono altro che in stragrande maggioranza degli automi che seguono le direttive di pochi. Non penso il nostro paese debba dipendere da pochi persone ritenute super capaci. Il nostro paese è pieno di persone capaci. Non comprendo il motivo per cui la maggioranza della nostra popolazione scelga di essere governata da una persona che palesemente pensa ai propri interessi. Il caso "lodo Alfano" lo dimostra: affermare che la bocciatura da parte della corte costituzionale è stata un pugno in faccia è affermare che quella legge era fatta apposta per lui, che era una cosa personale. Il guaio è che a difendere i suoi interessi personali vi è una maggioranza di parlamentari eletti consapevolmente dagli Italiani.

E' giustizia accorciare i tempi di prescrizione senza fare praticamente nulla per accelerare veramente i processi?
Io non mi stancherò mai di dirlo e pensarlo: vorrei a govere l'Italia e a rappresentarmi persone TRASPARENTI, senza ombre, che non mirino solo a difendere i propri interessi ed il proprio posto tramite l'elargizione di favori più o meno grandi. Pensare che lui sia una vittima è stupido, pensare che solo lui possa governare l'italia è stupido, non siamo una monarchia. A questo punto sarebbe meglio una monarchia vera, almeno non dovrebbe preoccuparsi di cercare di accontentare a qualunque costo chi lo sostiene.
Perché ci si scandalizza tanto della sentenza della corte europea che vorrebbe imporre la rimozione dei crocifissi dalle scuole e poi si votano persona che con la cultura cattolica hanno ben poco a che fare? Una buona parte dei parlamentari è ricca, divorziata, chissà quanti vanno a prostitute e si drogano, sono questi i principi cattolici che il crocifisso rappresenta?
C'è solo immensa ipocrisia e stupidità. Questo mi fa molta rabbia ed ha provocato questo mio sfogo.
mercoledì 7 ottobre 2009
Repubblica (parlamentare) o monarchia?
Mi addentro con questo post in un argomento di attualità, per alcune riflessioni personali su un tema sul quale ho scarse competenze ma diverse perplessità. In queste ore c'è grande attesa per un incontro molto importante di cui si parla molto da alcuni giorni, in mezzo ci sono stati anche altri eventi di cui non vorrei parlare ma ai quali sono seguiti altri commenti sui cui ci sarebbe molto da dire.
Io non sono un profondo conoscitore della costituzione italiana, ma ho sentito dire diverse volte alla radio da esponenti politici che il governo attualmente in carica è stato eletto dagli Italiani; mi sento di dire che questo è decisamente falso, anzi, contrastante con l'art. 67 (mi sto veramente addentrando in un campo che non è il mio, ma siccome non sembra essere neppure quello di molti nostri politici, proseguo). Noi eleggiamo circa 1000 parlamentari, fra deputati e senatori, un numero considerevole di rappresentanti che poi si devono occupare direttamente o indirettamente di amministrare la nostra repubblica. Loro eleggono il presidente della repubblica, loro danno la fiducia al governo, composto dal presidente del consiglio incaricato dal presidente della repubblica, loro votano le leggi. Sono quasi mille, anche se qualcuno muore o va in galera comunque è garantita una buona rappresentanza (tant'è che fra missioni (?) e motivi vari pare che spesso molti di loro siano assenti).
Quindi la mia opinione è che anche se una di quelle quattro persone che vengono definite le più alte cariche dello stato, viene giudicata da un tribunale, o peggio, muore (vista l'età media non è poi una eventualità così improbabile) la repubblica può andare avanti lo stesso, come si dice morto un papa se ne fa un'altro.

In merito a una recente sentenza di un tribunale civile sono tornati i soliti commenti, che riportano al tema sopra. Personalmente sono più d'accordo con quel politico che effettivamente non parla benissimo in italiano, ma che secondo me dice molte cose giuste, e cioé che qualcuno pretestuosamente vuole sempre portare in politica i propri problemi giudiziari. Secondo me non si deve dimettere, ma se un tribunale civile gli impone di pagare un risarcimento, lo deve pagare, questo non gli impedirà di continuare ad esercitare il proprio ruolo istituzionale.
Se si pensa veramente che gli Italiani vogliano passare ad un sistema in cui si elegge direttamente un governo e che poi il parlamento si debba limitare a ratificare i provvedimenti di questo, perché non si modifica opportunamente la costituzione? forse perché questa maggioranza sta solo nella loro testa e nei loro fantasiosi sondaggi? Si parla tanto di snellire procedure e prendere decisioni e fare riforme (che si fanno, ma poi si rivelano solo come provvedimenti che cambiano il nome alle cose che rimangono uguali) perché non si lasciano perdere queste inutili polemiche e non si agisce concretamente?
martedì 6 ottobre 2009
Una piccola riflessione
Stamattina, la giornalista di Radio24 Debora Rosciani ha dato una dimostrazione di come ragiona l'uomo.
Stamattina ho cambiato il canale dell'autoradio quando stava quasi terminando la breve rubrica chiamata "soldi e dintorni" che la giornalista conduce quotidianamente fra le otto e un quarto circa e le otto e mezza. Si stava parlando di risparmio energetico quando l'ospite ha evidenziato la necessità di passare dai riscaldamenti centralizzati a quelli individuali per conseguire ulteriori risparmi energetici. A questo punto la Rosciani ha dato la dimostrazione del perché, affermando di abitare in un condominio con riscaldamento centralizzato e di trovare piacevole d'inverno rientrare a casa e trovare un bel tepore .... Anche una che io suppongo essere mediamente intelligente, riesce a fare un simile ragionamento ... Questo in effetti spiega perché il riscaldamento centralizzato nei condomini provoca un maggior spreco pur tecnicamente garantendo (almeno credo) maggiori rendimenti. Ma chi ha detto che se uno ha il riscaldamento individuale non può lasciarlo acceso tutto il giorno, in modo così da trovare caldo quando si rientra??!? Forse il fatto che in questo caso la spesa non ricade anche su altri??? Tralasciamo poi il fatto che la tecnologia moderna ci offre sofisticati strumenti come i cronotermostati ma anche (come giustamente suggeriva una mia collega) la possibilità di comandare a distanza tramite il cellulare qualunque apparecchio, compreso il riscaldamento.