mercoledì 25 novembre 2009

I numeri

Sono molto arrabbiato, non sopporto le menzogne. Grazie a un articolo tratto da "Il Fatto Quotidiano" riportato in quella specie di aggregatore che è questo blog, in cui si riportano dati che paiono discordare da quelli che certi politici cercano di inculcarci, sono arrivato ad una fonte soddisfacente: il CEPEJ. Si tratta di un organismo europeo che si occupa dell'efficenza della giustizia. Sul sito di questo organismo è scaricabile liberamente l'ultimo rapporto che analizza e confronta i sistemi giudiziari dei paesi europei. Il rapporto è relativo al triennio 2006-2008, ma pare che i dati siano del 2006, non recentissimi ma neanche da considerare vecchi.
Desideravo da tempo vedere una cosa del genere, da quando tempo fa alla radio ascoltai un confronto fra un rappresentante della parte politica che ci governa e un rappresentante dei magistrati. In questo confronto il politico snocciolava dei numeri citando come fonte un libro il cui titolo e autore ora non ricordo (ma spero di reperire questa informazione) e il rappresentante dei magistrati ne snocciolava altri che davano un significato diverso anche ai primi. Ecco, il punto è che dare numeri incompleti è una mera azione diversiva, un modo per mentire a proprio favore. Una cosa che non tollero. Faccio un esempio, uno dei numeri che quelli che ormai per me sono solo dei buffoni di corte è il numero di giudici (assoluto) in Italia confrontato con altri paesi Europei. Questo numero da solo non dice un'emerita fava, se non si dice quante solo le cause, ad esempio.


Quello che però mi irrita molto è vedere, come è possibile vedere da una delle innumerevoli tabelle del rapporto della CEPEJ (è disponibile anche un riassunto qui) che non è affatto vero che in Italia c'è il più alto numero di giudici d'Europa o quasi (che secondo costoro si grattano la pancia dalla mattina alla sera).
Una volta che si ha a disposizione una base certa ci si può anche aiutare con dei riassunti come questo o lo stesso di Bruno Tinti de "Il Fatto Quotidiano" riportato sul blog "Il Giornalieri".
Io non ho certo analizzato a fondo le 334 pagine del rapporto completo, ma lo stesso rapporto riporta un sacco di tabelle e grafici che sono abbastanza facilmente analizzabili. In realtà ritengo la questione molto complessa, se non altro perché ogni paese ha un sistema diverso, ma presi con le dovute cautele questi dati (ma anche l'ampiezza del rapporto) ci dicono senz'altro che qualcuno in questo paese mente due volte, prima dando dei numeri falsi (o quanto meno incompleti) e cercando di semplificare a proprio piacimento una materia che semplice non è di certo, senza voler ricercare i veri problemi.
Basti pensare che qualcuno ci dice che la (sua) riforma della giustizia è indispensabile perché la situazione è grave (e su questo presupposto saremmo anche tutti d'accordo) ma poi alle obiezioni risponde che solo l'1% dei processi verrebbero intaccati... MA COME??? allora quella riforma non risolve niente!!! a no, scordavo, risolve il problema di quella categoria di delinquenti ingiustamente perseguitati, quelli che commettono reati che io definirei "economici" (cioè in qualche modo rubano, ma non andando in banca con la lametta, loro sono gentiluomini) e che possono permettersi di protrarre i processi per molto tempo. D'altra parte abbiamo un esempio palese: chi è che come niente fosse ha dato disponibilità non prima di due mesi? E' chiaro che di due mesi in due mesi passano gli anni.

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