martedì 10 novembre 2009

Opinioni

Non ce la faccio, ho fatto di tutto per resistere ma alla fine ho ceduto. Pur avendo qualche irrazionale esitazione e timore, devo per l'ennesima volta esprimere la mia opinione.

Sono ancora razionalmente convinto che tutti possono e devono esprimere la propria opinione, l'ha fatto ieri sera un noto giornalista lo farò io adesso. Mi chiedo solo una cosa: perché per poterlo fare da certi palcoscenici occorre essere iscritti ad un "ordine" di cui non comprendo bene la necessità, l'opportunità nè l'utilità?

Indubbiamente non si può obbiettare al fatto che un giornalista esprima le suo opinioni, è una prassi diffusa e normale. Lo fece anche in modo clamoroso e per me inaspettato Mieli qualche tempo fa in occasione di una campagna elettorale. Anzi Mieli fece di più. Ma ripeto, perché hanno il diritto di farlo solo gli "iscritti"?

Non è però questo quello che veramente non riesco a trattenermi dal dire, sto sfruttando i mezzi che la tecnologia moderna mi offre per esprimere la mia opinione sull'argomento su cui si è espresso ieri sera un direttore di tiggì e su cui quindi anche io nel mio piccolo voglio dire la mia. Io sono contro l'immunità (o impunità) parlamentare. Quando il giornalista dice che i nostri "padri costituenti" avevano inserito nella costituzione l'immunità parlamentare l'avevano fatto per evitare che il potere giudiziario potesse condizionare il potere politico ha senz'altro ragione. Quindi la premessa del suo ragionamento è difficilmente discutibile, qualcosa da ridire ho sulle successive deduzioni e conclusioni.

Rinnegare che quando nel '93 fu legittimante (ovvero seguendo il corretto iter istituzionale) abolito tale istituto la situazione della nostra rappresentaza polica faceva schifo. Mi fa schifo che qualcuno possa difendere persone come Craxi (che prendo come rappresentante della situazione in quanto è il più famoso) che affermavano che non avevano fatto nulla di male perché prendevano tangenti per finanziare esclusivamente i partiti e quindi per il nostro interesse, non per il loro arricchimento personale. Se fosse stato così avrebbero dovuto prendere i soldi alla luce del sole, invece hanno usato l'imbroglio. Con quel sistema hanno tradito la nostra fiducia, hanno disonorato le istituzioni che rappresentavano, hanno falsato la libera concorrenza ed hanno arricchito chi quelle tangenti le ha pagate.

Può essere vero che il parlamento è pieno di magistrati (a me risultava che c'erano un sacco di avvocati) ma è anche pieno di pseudo-imprenditori e la differenza è che oltre a non esercitare più la loro professione, i magistrati non hanno alcun interesse se non quello a difendere i propri ideali, a differenza dei vari pseudo-imprenditori, dai vari avvocati, dalle nullità che difendono semplicemente una poltrona che da un ricco stipendio solo in cambio di una ceca fedeltà.

Ho già detto e ripeto, lo stato italiano è rappresentato e amministrato da centinaia di persone ed effettivamente non credo alla possibilità che la magistratura possa influire seriamente sulle nostre istituzioni. Su questo potrebbero essersi sbagliati anche i vari De Gasperi e Togliatti, che forse avevano commesso l'errore di fidarsi dell'uomo. Perché dobbiamo credere che l'informazione non sia condizionata da una persona che controlla le maggiori televisioni Italiane ma che la magistratura complotti contro di lui? (qualcuno si ricorda il tono schifosamente mieloso con cui Sacca' si rivolgeva a quel signore in quella telefonata intercettata e sicuramente ancora reperibile sul web?).

Non posso accettare questa falsità, affermare implicitamente che la corruzione esiste ma che i politici non c'entrano.

Ecco, mi sono sfogato. Spero mi passi.

P.S.

Sono molto acido e mi è venuta un'altra considerazione: io qui esprimo apertamente la mia opinione a gratis, non lo faccio (stipendiato) da un palcoscenico su cui mi ha messo una persona la cui posizione sto difendendo.

Nessun commento:

Posta un commento