volevo intitolare questo post "patetico" ma la descrizione del termine sul dizionario mi ha convinto a cambiarlo. Sgradevole è la polemica sollevata dal ministro dell'interno e i suoi compagni di partito contro lo scrittore Roberto Saviano per le sue affermazioni al programma tv "vieni via con me". Non ho visto il programma, ne ho sentito discutere stamattina a "Radio24". Una delle polemiche sollevate da una signora ospite stamattina di Alessandro Milan era che Saviano (ora non ricordo precisamente le parole, ma il senso più o meno è questo) e andato a fare queste dichiarazioni davati a un grande pubblico; come se Saviano si fosse intrufolato nella trasmissione del "grande fratello" per fare sparate; la signora si scorda che quelle persone erano li proprio per sentire lui in un programma alla seconda puntata, condotto da Saviano e Fazio, non da Vespa. Questo mi fa pensare fra l'altro che se Maroni dovesse andare al programma a replicare provocherebbe solo un crollo degli ascolti. Il ministro ieri in coda alla notizia di un importante arresto ha dichiarato che a lui non interessano le polemiche, peccato che pare essere lui ad alimentarle, con la notizia di voler querelare Saviano.
Ora, è vero che Saviano invece di parlare di Lega Nord poteva parlare di classe politica dirigente, ma questi sono solo giri di parole, quelli che piacciono ai politici stessi. Negare quello che ha detto Saviano e come voler affermare che la mafia non esiste.
P.S.
C'era un'altra cosa che volevo dire: cercare di mettere in mostra il numero di arresti o sequestri come una prova della lotta alla criminalità non è certo un'invenzione di questo governo, però è discutibile, questo vale ad esempio anche per la lotta all'evasione fiscale, dipende da che parte si guardano questi numeri, potrebbe anche significare semplicemente che la criminalità, o l'evasione fiscale, sono aumentate.
giovedì 18 novembre 2010
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