La puntata di ieri di "24 mattina" ha trattato un argomento interessante,anche perché ha ricordato come i nostri politici lavorano, tant'è che dell'argomento "testamento biologico" ora si sono completamente disinteressati. La puntata di oggi trattava un argomento a priori più noiso, ma, il conduttore ha fatto notare che la presenza di un ospite particolare suscita sempre forti reazioni e questo ha reso la puntata interessante.
Ripensando a quanto a detto questo ospite, poco ma incisivo, mi ha ricordato questo vecchio post. L'articolo citato (si il link non funziona, evidentemente al "Giornale" oltre a esercitare in modo discutibile la professione di giornalisti, hanno difficoltà a gestire in modo serio un sito WEB. Io l'originale l'ho ritrovato, ma mi rifiuto di riportare il link aggiornato) esprimeva le posizioni di questo professore sul riscaldamento globale.
Oggi lo stesso professore ha espresso il suo amore per le casse in calcestruzzo come soluzione preventiva alle alluvioni che capitano continuamente in questo paese e che in particolare i giorni scorsi hanno riguardato il Veneto.
Il tema delle "casse di espansione" è da alcuni giorni che è tornato a ronzare nella mia testa perché pare sia una soluzione amata da alcune persone anche qui in Friuli. Per cercare di farmi capire comincio da questa immagine di google maps. Se la osservate bene si vedono sulla sinistra un "V" formata dai torrenti meduna e cellina e sulla destra una striscia che è il Tagliamento. Io abito abbastanza vicino a quella striscia, che si distingue bene perché l'alveo ha un ampiezza di circa un chilometro. A un certo punto la striscia scompare, avvicininandosi verso il mare il tagliamento cambia completamente aspetto e si "compatta". Non molto lontano dalla foce il Tagliamento ha avuto la pessima idea di passare attaccato a un paese chiamato Latisana, dove per difendersi dalle alluvioni hanno eretto alti argini (magari si erano dimenticati di fare anche i ponti sufficentemente alti, tant'è che con un intervento unico hanno inserito dei martinetti idraulici sotto il ponte della ferrovia per sollevarlo in caso di necessità). Negli anni '65 e '66 vi sono state a Latisana due disastrose alluvioni, dovute all'esondazione del Tagliamento. Nel cercare queste date ho trovato anche questa bella foto, che ritrae il gia citato ponte ferroviario.
Ogni volta che piove tanto il Tagliamento si "ingrossa" e ogni volta i cittadini di Latisana si preoccupano e ogni volta al giornale radio regionale si riporta questa preoccupazione. Da 50 anni si dibatte su questo problema e anziché pensare ad implementare la soluzione più elementare, cioè fare spazio al tagliamento affinché possa arrivare al mare comodamente la soluzione che si prospetta è la stessa che pare essere molto amata dal professore ospite stamattina di Alessandro Milan: casse di espansione in calcestruzzo. Ovvero, vorrebbero devastare una ampia area non distante anche da casa mia per trasformarla in una gigantesca jacuzzi al servizio dei cittadini di Latisana che amano il Tagliamento al punto da aver continuato a colonizzarne gli argini e le immediate vicinanze, ma al tempo stesso lo temono (giustamente direi).
La mia idea è che come soluzione sia utile solo ai venditori di cemento, una assurdità. Tant'è che lui stesso, cercando di accusare i "verdi" di aver intralciato i piani di prevenzione, ha fatto un esempio che ricalca la sua posizione: "come se in montagna, per proteggere i tetti dal peso della neve anziché fare i tetti più spioventi si volesse impedire che nevichi". E' lui che pensa che la soluzione all'esondazione di un fiume non sia dargli spazio perché l'acqua scorre ma fare una bella vasca di calcestruzzo a monte.
Ci tenevo però a riportare come il professore (tal Battaglia) abbia imputato fra le cause ad esempio il fatto che si disperdono risorse sul Fotovoltaico. Secondo me c'entra come il fatto che siccome l'anno scorso ha nevicato non esiste il riscaldamento globale. Non c'entra per due motivi, il fotovoltaico viene finanziato con fondi specifici, prelevati dalle nostre bollette elettriche, fondi che fino a un paio d'anni fa erano finititi alle cosiddette fonti "assimilate", in sostanza agli inceneritori e a i petrolieri che non si sono fatti sfuggire l'occasione per lucrare facilmente. Il secondo motivo per cui il professore ha parlato a sproposito è perché ha detto che i comuni invece di fare prevenzione fanno gli impianti fotovoltaici, dimenticando però che per i comuni l'installazione di impianti fotovoltaici è un investimento economico ben più redditizio dei derivati che tanto son piaciuti ad alcuni amministratori.
giovedì 4 novembre 2010
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A Milano non c'è il Tagliamento, ma il Seveso che è ben più piccolo e ha una foce ben più insignificante (credo che vada a confluire in uno dei navigli, forse la Martesana ma non ne sono certo).
RispondiEliminaDurante le piogge dello scorso fine settimana non è esondato. Non so per quale motivo e non trovo una giustificazione in merito, ma stranamente è andata così.
La soluzione prospettata (probabilmente l'unica percorribile) è la conclusione del canale scolmatore a nord che in caso di necessità faccia defluire l'acqua del Seveso nel Ticino.
Il problema è che tale soluzione ha un costo piuttosto alto.
Non entro nel merito della discussione sulle casse di espansione (anche se ad occhio non mi sembrano una grande genialata), aggiungo solo una considerazione: una volta che un insediamento urbano è stato instaurato è molto complicato risolvere i problemi che tale insediamento ha, direttamente o indirettamente, causato; e, soprattutto, la soluzione che eventualmente si trova non potrà che essere una soluzione di ripiego (e molto spesso sarà anche particolarmente costosa).
Conclusione: non c'è :-/.
Purtroppo esistono situazioni urbane a forte rischio e purtroppo non è sempre possibile risolverle in modo semplice (spostando l'insediamento in altro posto).
Quindi se è necessario da un lato intervenire pesantemente sulle nuove richieste di costruzione, dall'altro bisogna rassegnarsi a soluzioni non perfette ma che possano funzionare nei casi più complicati.
Se invece che pioggia fosse stata tutta neve il problema non si sarebbe posto :-)
Diego
Con la neve ci sarebbe stato il problema della circolazione :-)
RispondiEliminaIl costo c'è, anche la terza corsia della A4 nel tratto da Mestre a Trieste costerà uno sproposito ma si son messi a farlo. La soluzione delle casse non la conosco nel dettaglio, anche io la giudico a occhio, però suppongo che perché siano efficaci, queste casse debbano essere moooolto ampie quindi secondo non sono economiche e sicuramente comportano una devastazione di una area che personalmente trovo molto bella (non dico incontaminata ma dove la natura è ancora prevalente). Se in questo paese si usasse il cervello, anziché i genitali, in cinquant'anni si sarebbe fatto qualcosa di più utile.