lunedì 10 novembre 2008

Raccolta differenziata, questa sconosciuta

Ebbene, ho deciso di fare un nuovo passo nella mia vita: parlerò in questo blog di cose che poco hanno a che vedere con Oracle, con Linux e con l'informatica in generale; parlerò, in qualche modo di quello che è il mio interesse e il mio amore per l'ambiente. E' diversi giorni che ci penso, molto sono le cose che voglio dire ma mi preme farlo con la massima sobrietà, coerenza e chiarezza possibile. In realtà un primo segnale l'ho già lanciato con il mio post precedente, in cui segnalo l'iniziativa ad opera della redazione di un programma radiofonico che ascolto spesso e molto volentieri.

Fra le tante cose che voglio dire ho scelto di cominciare con l'argomento "raccolta differenziata" in quanto con oggi nel mio comune di residenza c'è un cambiamento nella gestione della raccolta dei rifiuti. Prima di parlarne faccio un piccolo "flashback".



Risiedo nel comune di Majano (UD) dall'inizio dell'anno 2004. Quando sono arrivato la raccolta differenziata avveniva tramite due tipi di cassonetti disposti in strada accanto ai cassonnetti per i rifiuti non riciclabili; un cassonetto per il solo vetro e uno per plastica, cartone, alluminio. Umido e secco andava tutto nel cassonetto per il non riciclabile. Già questo nell'anno 2004 era una cosa discutibile. La mia casa, come quella di quasi tutti gli abitanti della mia frazione, è dotata di giardino; il precedente proprietario della mia casa, almeno trent'anni fa, come si usava una volta, predispose in fondo al giardino una buca, in cui riversare i "rifiuti umidi" (i rifiuti dello sfalcio del giardino, le foglie secche cadute dagli alberi che gli scarti della cucina, le bucce delle patate, ecc. ecc). Io ho sempre utilizzato tale buca, quando è piena prendo il suo contenuto, prezioso umus, e lo distribuisco prima della primavera nell'orto. Purtroppo però più volte ho notato che questa pratica da alcuni mie vicini deve essere considerata "follia". Più volte li ho visti riversare nel cassonetto grossi sacchi pieni di erba residuo della tosatura del giardino, foglie secche, ramaglie ecc. ecc. Devo confessare che più di qualche volta ho avuto la tentazione di fermare qualcuno con il sacco pieno di erba e dirgli di darmi quel potenziale e prezioso concime, ma non ne ho mai avuto il coraggio. L'episodio più raccapricciante è avvenuto lo scorso inverno, quando una consciente, verso le 20 e 30, ci ha telefonato per avvisarci che il cassonetto accanto cui era parcheggiata la nostra auto stava fumando. Qualcuno aveva pensato bene di buttarci dentro la cenere ancora calda del caminetto o della stufa. Per fortuna bastarono poche secchiate d'acqua riversate dal sottoscritto per spegnere l'ardore. In quell'occasione ho scritto anche anche una e-mail di protesta al sindaco (tramite l'indirizzo pubblicato sul sito istituzionale del comune) ma non ho mai ricevuto uno straccio di risposta. In ogni caso il punto è che ci sono persone che buttano nel cassonetto un buon fertilizzante come la cenere. Non capisco. Senza contare la scena in stile emergenza rifiuti a Napoli con il cassonetto a fuoco davanti a casa.

A parte l'anomalia del verde comunque la raccolta differenziata cosiddetta "multimateriale" mi sembrava funzionale. Essa richiede poco sforzo dal cittadino che notoriamente è pigro e restio a separe i propri rifiuti. La separazione avveniva ad opera di una cooperativa in un impianto non molto lontano da Majano (Rive d'Arcano). Questo fino al giorno 23 Settembre 2006 quando un incendio ha distrutto l'impianto presso il quale tale divisione avveniva. Vi furono alcune settimane di vero e propria confusione in cui le autorità cercarono una soluzione e nel frattempo i disciplinati cittadini della comunità collinare friulana continuavano a riversare rifiuti di plastica/cartone/alluminio nei cassonetti che nessuno passava a svuotare creando scenari non molto diversi da quelli visti in Campania. Finalmente si trovò una soluzione, passando dalla raccolta multi-materiale a quella monomateriale, suddividendo i cassonetti esistenti in cassonnetti per la raccolta della carta e della plastica.


Nel frattempo, con velocità superlativa, il 16 giugno 2008 la giunta provinciale ha deliberato l'approvazione della costruzione di un nuovo impianto.

Ora cerco di farla breve, sabato 8 novembre, nel pomeriggio, recandomi con i miei due sacchi di carta e plastica ai cassonnetti per la raccolta differenziata, passo davanti ad una bacheca dove noto con un po' di sorpresa questo manifesto. In pratica scopro come metodo comunicativo, il comune e il consorzio collinare che gestisce la raccolta dei rifiuti hanno organizzato una serie di riunioni nelle varie frazioni del comune per spiegare il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti e distribuire il materiale necessario. Siccome io ho appreso di ciò a riunione passata sono rimasto un po' contrariato. Soprattutto per un fatto: ma se si intende passare ogni settimana porta a porta a prelevare i rifiuti di ciascuna famiglia, perchè diavolo non passano una volta in più a portare i maledetti sacchetti che è obbligatorio utilizzare?!???!??? Per fortuna almeno, sul sito istituzionale è disponibile un dettagliatissimo opuscolo dal quale ho appreso quale sarà la nuova modalità.

La mia opionione è che su un tema simile, soprattutto sentendo le opinioni di alcuni miei compaesani con mentalità non proprio flessibile, la politica di comunicazione del comune sia un po' scarsa (già ne diede una dimostrazione in occasione del forzato cambiamento di modalità seguito all'incendio dell'impianto di separazione). Almeno, spero finirà l'assurdità di riversare verde e ramaglie in discariche che tanti problemi ci creano.

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