mercoledì 19 novembre 2008

La giustizia, questa sconosciuta

Io mi chiedo, sono io che non capisco o sono loro che ci prendono in giro? Alla notizia del via libera da parte del Tribunale Federale Supremo del Brasile all'estradizione di Cesare Battisti ieri ci sono stati applausi alla camera e manifestazioni di soddisfazione da parte di esponenti di tutte le parti politiche, manifestazioni "bipartisan" come si dice. Le stesse persone che sono pronte anche a domani a votare una legge che stabilisce che un processo o si chiude in due anni oppure deve salta fanno finta di esultare per un atto definito di giustizia? Ma è giustizia non concludere un processo senza esito perché non si è arrivati a dirimere una questione in tempi ragionevoli? Secondo me no. Si vuole affermare che alcuni reati sono meno gravi di altri, ma vorrei provocatoriamente dire: le persone che Cesare Battisti ha ucciso rimarranno morte anche quando lui avrà scontato tutta la sua pena in prigione, invece i soldi sottratti con la corruzione e con questo genere di reati possono essere restituiti. La "giustizia" è una cosa complessa, è un sentimento che c'è dentro di noi, una cosa di cui l'uomo ha bisogno, ne ha bisogno quando viene ucciso un uomo, ma ne ha bisogno anche quando viene rubato qualcosa, se manca si crea un grosso squilibrio e molta rabbia.

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