domenica 18 gennaio 2009

Civiltà ed ecologia

Che amarezza. Ieri sono stato definito un pazzo incosciente e minacciato di azioni legali contro di me (e mia moglie), dal mio vicino di casa. Delle due l'una: o io e mia moglie viviamo fuori dal mondo e non abbiamo capito niente della vita, o i miei vicini di casa sono in tale condizione.

Probabilmente civiltà1,2 ed ecologia3 (dove ecologia la intendo in senso lato come equilibrio tra uomo e ambiente) sono un ossimoro4,5 ma io faccio fatica a crederlo. E' vero, io e mia moglie siamo particolari, ce ne rendiamo conto, ma facciamo fatica ad accettarlo. In fondo se amare la natura, le sue creazioni, mettendola sopra a cose materiali prodotte all'uomo, significa essere pazzi, allora un po' pazzi lo siamo.

Al centro di questa foto sulla sinistra, avvolta da enormi alberi c'è la mia casa, quella più sulla destra è la casa del mio vicino, che dista dal confine non più di quattro o cinque metri. Davanti la mia casa, verso la strada vi sono 3 grandi cedri, uno è molto probabimente un cedro dell'atlante, gli altri due hanno aghi di colore quasi argenteo e non so a quale specie appartengono (si tratta comunque di albero piuttoso diffuso). Sul retro della casa, sul lato opposto, quindi verso ovest vi erano in origine quattro abeti rossi6,7 in fila. Dico vi erano perché nell'estate del 2003, prima che io e mia moglie acquistassimo questa casa, una trombra d'aria spezzò le punte di due abeti, uno dei quali, quello più a sud, è morto e a inizio 2005, quando da circa un anno abitavamo nella casa, abbiamo dovuto tagliarlo. Gli alberi sono stati piantati dal vecchio proprietario della casa, nonché costruttore, quando appunto la casa fu costruita oltre 40 anni fa, prima che io nascessi.

Ecco, qui sta la follia mia e di mia moglie, amare gli alberi maestosi, quelli che per diventare tali hanno impiegato tanti anni che chi li ha piantati non li ha visti diventare così grandi e che sono nati molto prima di me. Essi non chiedono niente, prendono un po' d'acqua e di sali minerali dalla terra, un po' di anidride carbonica dall'aria e ci danno tanto ossigeno e ombra, che d'estate significa un po' di refrigerio dalla calura. A me questi colossi (non sono enormi, ma a occhio una ventina di metri di altezza ce l'hanno) suscitano ammirazione per la natura, ma sopratutto mi trasmettono quietezza, mi fanno rilassare.

Purtroppo l'effetto che hanno su di me questi alberi non è lo stesso che hanno sul mio vicino. L'abete più a nord, quindi quello più prossimo alla confine con il vicino, dista circa 4 metri dal confine. Le sue fronde maestose incombono oltre che sulla mia casa anche sulla casa del confinante e lui ieri mi ha dichiarato di vivere nel terrore a causa di quello quello che ritiene un pericolo incombente sulla sua casa. Ho cercato più volte di rassicurarlo, spiegando che l'albero è perfettamente sano e che al momento non c'è nessuno rischio serio che l'albero precipiti sulla sua casa, tant'è che essendo l'albero coperto a sud da altri due suoi simili, è molto più probabile che se cade cada sulla mia di casa, cosa che però non preoccupa ne me ne mia moglie. Ho cercato di spiegargli che la probabilità che l'albero rovini sulla sua casa sono molto basse, decisamente più basse di quelle di essere travolto da un TIR mentre si reca con l'auto al lavoro.

Il fatto di non sentirsi tranquilli in una simile condizione è condivisibile, non è condivisibile che uno che posside casa al mare, casa in montagna e chissà cos'altro mi venga a dire:" se l'albero cade sulla mia casa e mi sfonda il tetto, io dove vado a dormire?". Poi chi afferma che al giorno d'oggi capitano "uragani" che una volta non capitavano, ha mai provato a chiedersi perché il clima sta cambiando così rapidamente? Non è che il fatto di abbattere tutte le piante per i propri capricci e bisogni senza criterio e senza valutarne le conseguenze ha il suo peso?

La mia impressione, tratta dalle motivazioni con cui ha prima cercato di convincermi e poi mi ha minacciato di azioni legali, è che in questo mondo molte persone abbiano perso di vista la realtà ed il senso vero della vita. Si vive per lavorare e accumulare ricchezze e beni materiali, scordandosi che nella vita ci sono cose più importanti, come ad esempio il piacere di sedersi d'estate all'aperto all'ombra di un grande albero.

Il fatto di ricorrere a minacce di azioni legali (le quali non mi spaventano in quanto ritengo infondate) mi rammarrica e mi fa rivedere il mio giudizio sulla persona. Ne ho parlato con mia moglie che è rammarricata e arrabbiata, più di me. Siccome noi riteniamo di essere persone civili porremmo fine a questo situazione "di terrore", non certo per paura di azioni legali, ma perché non vogliamo vivere nella tensione ne scatenare odi e liti, per motivi che ritengo stupidi. Per noi abbattere o deturpare un albero non è una cosa che faremo così a cuor leggero.


venerdì 16 gennaio 2009

Notizie positive per l'ecologia?

Confesso di essere perplesso, dopo le varie polemiche di dicembre mi sembra che il governo italiano, con l'atto del 15 Gennaio 2008 (il provvedimento mi pare debba passare ancora per il senato, qui ci sono i dettagli), abbia fatto un grosso passo indietro. La cosa secondo me è positiva, secondo me aiuterà l'ambiente, l'economia e la lotta all'evasione. Siamo passati da una grossa limitazione ad una piccolissima limitazione (distribuire su 5 anni la detrazione, fra l'altro secondo me un non-limite).

Da parte mia invece ci sono grosse novità, darò il mio contributo alla crisi in corso, adottando pannolini lavabili al posto di quelli usa e getta. I pannolini non sono per me, ma per il nuovo bimbo che arriverà entro la prima metà di aprile.

Devo ringraziare Stefano che ha accesso in me la miccia e mi ha svegliato sull'argomento. Sono giorni che indago e faccio conti, pochi giorni fa ho acquistato on-line un pacco prova di pannolini riciclabili e dopo averli visti ho preso la decisione. Non so se risparmierò molto in termini economici, per questo sono rammarricato del fatto di non averci pensato prima, però sicuramente darò un colpetto all'industria dei pannolini usa e getta e ridurrò drasticamente il volume di rifiuti solidi urbani. Sono rammarricato anche del fatto che tale tipo di pannolini non mi sembra sia molto pubblicizzato.

sabato 10 gennaio 2009

Crisi, media, dubbi, paradossi

Ieri mattina, recandomi al lavoro ascoltavo radio24. Alle 8 e 30 circa su questa radio c'è una rubrica chiamata "dietro la notizia", il tema trattato da questa rubrica ieri era l'influenza dei media sulla crisi economica in corso. Prima di dire altro voglio ribadire a chiunque incappasse in questo blog/sito e avesse qualche dubbio che io non mi occupo di informazione, non sono un giornalista e non faccio giornalismo. Mi occupo di informatica, sono diventato quasi un fanatico del "web 2.0". Ho cominciato a scrivere un blog quasi esclusivamente tecnico e per molto tempo sono riuscito a mantenere l'impegno di non scrivere su argomenti non "di mia competenza", ossia non di informatica e tecnologia. Abbastanza recentemente ho come si dice rotto gli indugi ed ho un po' sconfinato aprendomi e esprimendo alcune mie opinioni su argomenti quali ad esempio l'ambiente. In ogni caso non ho pretese di fare informazione ma solo un forte desiderio di esprimere alcune mie opinioni e idee.

Lo spunto per l'argomento trattato nella rubrica di radio 24 ieri mattina è partito dalla notizia secondo cui da un sondaggio risulterebbe che il 77% degli americani attribuisce parte della responsabilità della crisi ai "media". Oggi per fortuna ho trovato sul sito di radio 24 l'articolo su cui si è basata la discussione fra il conduttore delle rubrica e un suo collega.


La prima cosa che ho pensato quando ho sentito la presentazione è stata: ma se il 77% delle persone che la crisi sia causata dai media significa che tali persone credono che la crisi non sia reale, quindi non dovrebbero aver paura ad affrontare spese ordinarie o straordinarie, non rimandano spese grosse in attesa di tempi migliori, fanno la vita di prima e quindi anche gli indicatori che paiono dirci ci sia crisi dovrebbero dirci che non c'è crisi, le auto si dovrebbero vendere come prima e così molte altre cose. Il 77% è una grossa fetta di popolazione, anche includendoci quelli con basso potere d'acquisto comunque mi pare un paradosso.

L'articolo sul sole 24 ore di Carlo Bastasin mi sembra abbastanza equilibrato e piuttosto che chiarire il mio dubbio (ho sentito la trasmissione di ieri fino in fondo nella speranza che a qualcun'altro venisse lo stesso dubbio) si occupa di discolpare i media. Io non credo che i media siano corresponsabili di questa crisi. E' vero che leggendo certe cose come un'articolo segnalato due giorni fa da marco e da diego mi indigno e mi scandalizzo; è anche vero che, forse mi starò rammollendo (o peggio), non ho trovato una sciocchezza l'invito del nostro primo ministro di un paio di mesi fa, rivolto appunto ai giornalisti, a non eccedere nel catastrofismo. Una cosa interessante dell'articolo di Bastasin è il fatto che sottolinei come le persone o meglio la massa facciano fatica a cogliere le conseguenze storiche degli eventi. Più che altro di questa crisi non si sa nulla, vi sono un sacco di notizie sparse e superficiali. Ora non ricordo bene quando si è cominciato a sentir parlare di crisi dei mutui subprime, però, guardando lo storico dell'euribor, si nota che da marzo, dopo un periodo di stabilità, ha cominciato a salire. Parlo di euribor perché con mia moglie sono un pagatore di mutuo a tasso variabile, sottoscritto alla fine del 2003. Da allora seguo abbastanza costantemente questo indice che influisce sull'ammontare della rata che ogni mese devo pagare, per poter un giorno diventare a pieno diritto proprietario, con mia moglie, della casa in cui vivo. Fino a un po' di tempo fa vedevo l'euribor solo come un tasso, stabilito d'accordo dalle maggiori banche europee, su cui si basano i mutui. In realtà poi un amico mi ha spiegato che è anche il tasso a cui le banche si fanno i prestiti tra loro, quindi è un'indicatore anche della fiducia che le banche hanno le une verso le altre. Quindi, la crescita del tasso secondo me non era dovuta a un'impetuoso sviluppo, almeno non solo. Secondo me le banche cominciavano a capire che stava per arrivare il "Nulla" causato dalla bolla speculativa che stava per scoppiare. Chiaramente è una mia idea, che però non ritengo inferiore come possibilità a tutte le panzane che ci rifilano i vari professionisti analisti finanziari. Carlo Bastasin ne fa un esempio lampante nel suo articolo, ma a raccogliere tutte le previsioni fatte tra luglio e settembre dello scorso anno e smentite a Ottobre credo se ne ricaverebbe un libro voluminoso.

Io non ho capito quanto sia grave questa crisi, per fortuna ancora non mi tocca negativamente, finché l'azienda che mi da lo stipendio ha lavoro sono contento, guadagno come prima e risparmio un bel po' sulla rata del mutuo. La crisi da quello che percepisco io sembra colpire poco ancora l'economia reale, ma sentendo la radio non si direbbe, pare che soprattutto il settore produttivo sia in crisi. La mia speranza è che si tratti solo di un normale assestamento; abbiamo consumato e accumulato più di quanto ci servisse ed ora ci siamo un po' fermati a consumare le scorte; D'altra parte la pasta continua a costare un euro e venti al pacco quando un anno fa o poco più non arrivava ai novanta centesimi. Sono molto prudente pur essendo io un sostenitore del movimento per la decrescita felice. La decrescita felice per me rimane ancora un'utopia, si cerco di fare del mio meglio, ma vivendo in una società che va in senso contrario e con una famiglia cerco di scendere a compromessi.

martedì 16 dicembre 2008

Tanto per non scordare ...

Tempo fa ho scritto un post vagamente polemico sulle auto

Nei giorni scorsi ho sentito alla radio, piuttosto di sfuggita, qualche cenno alla statistiche sugli incidenti stradali in Italia e ieri sera per curiosità ho cercato qualche dato su internet. Non è stata una ricerca facile, ma alla fine ho trovato qualcosa e per essere sicuro di ritrovare in futuro queste informazioni ho deciso di fare un post apposito. A dire il vero ho provato a fare come per altri link, cioè a creare una nota su facebook, essendoci stati problemi tecnici ho optato per questa via, anche se meno veloce. Ritengo che tutti coloro che guidano un'auto, ma anche i pedoni, farebbero bene a dare un'occhiata seriamente alle cifre.

  1. Istat, statistiche incidenti stradali 2007
  2. ACI, statistiche incidenti (credo siano le stesse, ma per sicurezza riporto anche questo)

Inviterei a soffermarsi prima a pagina 9 di questo documento, dove si riporta che 571 pedoni sono stati uccisi per investimento da automobile. In tutto, come poi viene riportato a pagina 13 dello stesso documento i pedoni freddati sono 627 (non ho capito come vengono freddati i 56 che mancano al conto, ma forse leggendo bene il docuemento si può capire). Io ci penso ogni volta che passeggio per Udine, vedendo gli automobilisti con sguardi assatanati, pronti a passare sopra il cadavere di chiuque pur di guadagnare qualche metro.

P.S.

sempre a proposito di Repubblica delle auto, ho visto che sul sito dell'ACI c'è anche un interessante documento sulla diffusione dei veicoli in Italia.

Spiegazioni (la deflazione)

La mattina venendo al lavoro in macchina (e già anchio utilizzo il mezzo malefico) mi piace ascoltare i giornali radio. Partendo da casa alle 8 circa comincio ascoltando il GR di Radio24, poi appena finisce (attorno alle 8 e un quarto passo al GR di Radio 1.

Stamattina, sul GR di Radio 1 hanno parlato di "deflazione" e per spiegare cosa è e perché non è un bene hanno intervistato un "esperto" (non ricordo ne nome ne professione) il quale in sostanza ha dato questa spiegazione(riporto a memoria e quindi all'incirca):

"l'inflazione è male, ma con l'inflazione qualcuno ci guadagna, mentre con la deflazione tutti ci perdono" punto.

????

ottima spiegazione, come dire è così perché lo dico io. Io non voglio obbiettare sulle conclusioni perché non sono un esperto, però essendo un salariato vorrei dire: io prendo X, se c'è inflazione significa che ad esempio la pasta che fino a l'anno scorso pagavo tra i 25 e gli 85 centesimi di euro al pacco oggi la pago tra i 70 e i 120 centesimi di euro al pacco (si sabato sono andato a far spesa e vedendo la pasta di una nota marca a 1.20 euro a pacco mi è venuto un colpo. Ora se l'anno scorso di X che prendevo, spendevo X-Z mi avanzava Z. Oggi se compro sempre la stessa pasta Z è molto di meno e magari non basta neppure e sono costretto a prendere meno pasta. Però il dentista, l'avvocato o il professionista in genere aumentano le tariffe, e loro, come ha detto l'esperto ci guadagnano. Se invece c'è deflazione invece di Z mi avanza di più allora posso prendere qualcos'altro oppure lasciare i soldi sul conto corrente così che le banche possano speculare con i miei soldi. Però il povero professionista in questa situazione non potrà calare le tariffe, però tutti stanno male... come mai? Qualcuno me lo spiega meglio dell'esimio esperto? Se mi dice che le aziende chiudono e devono lasciare a casa la gente senza lavoro (e quindi senza stipendio) mi permetto di osservare che per ora il rapporto di causa-effetto è invertito: non c'è ancora deflazione (l'unica cosa calata clamorosamente è la benziana, ma ciò dipende dal fatto che paghiamo il petrolio di meno, quindi a parte i petrolieri e lo stato, non capisco chi altri ci rimette), ma le aziende stanno gia lasciando a casa le persone.

Secondo me alle volte ha ragione Grillo, l'informazione in questo paese fa schifo.

P.S.

siccome il GR di Radio 1 si conclude sempre ricordando che è possibile risentire l'edizione del GR sul sito www.radio.rai.it/radio1 io c'ho provato, peccato che la mia tecnologia sia troppo indietro per la RAI ed il mio browser si rifiuti di riprodurre l'audio lamentando la mancanza del plugin.

martedì 9 dicembre 2008

Sviluppo ed ecologia

Penso e spero che su questo argomento sia l'ultimo post che scrivo. Ne ho gia accennato nel post precedente e voglio anche ricollegarmi a un post più vecchio sulle adorazione della sacra dea automobile. L'oggetto della mia inquitedine è il contenuto di questo articolo e di quelli citati al suo interno (li chiamerò allegato A e allegato B). E' chiaro che la mia posizione al riguardo, nel contesto della società in cui vivo, è estremista. Però ripeto non condivido e non capisco l'atteggiamento secondo cui in questo periodo di crisi e nella situazione in cui si trova un paese come l'italia che per oltre l'80% dipende dall'estero per l'approvvigionamento di "energia" (inteso come fonti, petrolio, gas, carbone e prodotto finito, infatti, se non sbaglio importiamo energia elettrica da tutti i paesi con i quali confiniamo) si consideri l'investimento in fonti di energia rinnovabile solo come un costo. Già, anche ridurre le fonti di inquinamento è un costo, infatti come direbbe Pallante, ridurre gli effetti dell'inquinamento, come ad esempio le malattie, oppure rendere più facile l'approvvigionamento di acqua potabile ecc. ecc, farebbe ridurre il PIL e quindi è male. In effetti le malattie fanno crescere il PIL, con maggior necessità di medicine, strutture, medici.

Bisogna invece investire sulle grandi infrastrutture moderne, quelle su cui investivano i romani qualche secolo fa, le strade, i ponti le gallerie. Per farci passare auto, camion, treni velocissimi, che come dice sempre Pallante servono a portare a Catania lo jogurt e l'acqua minerare di Bressanone e a Berlino le monnezze di Napoli... bisogna dare incentivi all'industria della sacra dea automobile, ma investire in energie rinnovabili e risparmio energitico no.

Vorrei infine aggiungere una noticina su quella conquista della civiltà moderna che è l'alta velocità. L'altro giorno una collega a pranzo ha raccontato come la settimana prima è arrivata a casa alle nove (di sera) passate, uscendo dall'ufficio come di consueto alle sei. L'ufficio è a Udine, lei abita a Codroipo, ridente località a circa 25 Km da Udine. Codroipo si trova sulla linea ferroviaria che collega Udine a Venezia. Nei miei anni di università ho apprezzato molto la comodità del treno per recarmi da Codroipo a Udine e viceversa. Gia in quegli anni, fra il 1993 e il 1999 ho potuto vedere un lento ma inesorabile calo del servizio, ogni anno venivano ridotti i treni, mentre i ritardi rimanevano più o meno sempre gli stessi. Quindi, una sera qualunque, in piena fascia "pendolari" le nostre care ferrovie hanno soppresso un treno (o forse due, non ricordo) e fatto si che chi dalle 18 in poi voleva tornare a casa aspettasse oltre le 20, complimenti.

Non molti giorni fa sentivo alla radio di rimostranze sui nuovi orari invernali della tratta ferroviaria Bergamo-Milano, che interessa anche un piccolo comune (simile a Codroipo) chiamato Treviglio, distante circa 30 Km da Milano. Ho avuto modo l'anno scorso di fare la vita del pendolare che lavora a Milano e abita a Treviglio. I simpaticoni di Oracle University hanno fissata la data per il corso che dovevo seguire in concomitanza con il "Salone del Mobile" una fiera internazionale che ha la capacità di riempire tutti gli alberghi di Milano che chiedono meno di 500 Euro a notte (no-comment). Quindi sono riuscito a trovare posto in un albergo di Treviglio. Il primo giorno ho constatato come giungere in macchina da Treviglio a Sesto San Giovanni richieda mediamente circa un'ora e mezza (quindi circa 20 Km orari, in bicicletta, se non ti stendono per strada, sarebbe uno scherzo metterci di meno). Quindi in quell'occasione ho sfruttato il servizio carro bestiame fornito dalle ferrovie. Lungo quella tratta si potevano ammirare i lavori per una nuova linea ferroviaria (non ho capito se raddoppio della linea o alta velocità). E' curioso che in conseguenza di questi fantastici investimenti quello che si osserva sia un peggioramento del servizio (si, una riduzione dei collegamenti secondo me è un peggioramento del servizio). E' questo il risultato dei grandi investimenti nelle infrastrutture? Siccome di questo esempio conosco solo ciò che ho visto, fatto una rapida ricerca e per mancanza di tempo mi limito a riportare i risultati che mi sono sembrati significativi:


mercoledì 3 dicembre 2008

L'ecologia non è per tutti

Diego mi ha preceduto, facendo un'ottima sintesi del tema che volevo affrontare oggi. Poi mi sono attardato per scrivere qualcosa su Oracle 11g, forse più interessante, di sicuro più utille. In ogni caso mi devo sfogare e dirò anche io la mia.

Ieri ascoldando le polemiche sull'innalzalmento dell'IVA sulla PAY TV (su satellite) e apprendendo che con il famoso decreto legge "anti-crisi" pone un grosso limite alle detrazioni IRPEF del 55% per il risparmio energetico, sono rimasto tra lo sconcertato e lo sconfortato.



Come giustamente dice Diego l'attuale opposizione se n'è fregata alla grande del conflitto di interessi quando avrebbe dovuto e potuto occuparsene. Non contenti ieri se ne escono con una polemica assurda, dandoci ad intendere che la TV via satellite (già perchè oggi dando un'occhiata al giornale ho appreso che solo tale pay tv usufruiva dell'IVA agevolata, sul digitale terrestre l'iva è gia al 20%) è un bene primario e tassandola si colpisce (cit.): "non le famiglie ricche, ma i i (ndr. poveri) tifosi di calcio" . ma ci prendo in giro???!???

Ho visto lo spot di Sky, vergognoso, affermano di essere cresciuti senza aiuti, e l'iva agevolata come la chiamiamo? stiamo parlando poi di un'azienda che ha conquistato il monopolio in Italia, scusate se è poco.

Dall'altra parte il governo per affrontare la crisi che ci sta colpendo cosa fa? pone un bel tetto all'incentivo sul risparmio energetico. D'altra parte tale governo ha dato gia dimostrazione (ed insiste) di non vedere nelle tecnologie per il risparimo energetico e per le energie rinnovabili e pulite un investimento, sia economico che ecologico, facendosi anche un po' ridere da paesi che sono un po' meno stolti del nostro. Sarà che Maurizio Pallante con il suo movimento sulla decrescita felice mi ha ipnotizato, ma proprio non condivido questa miopia, questo volontà di autodistruzione della razza umana. Ha ragione Skyone: ci dobbiamo estinguere, e stiamo facendo un ottimo lavoro.

P.S.

come non bastasse, oltre al fatto che i governi preferiscono dare soldi alle stesse banche che con le loro speculazioni hanno causato la crisi finanziaria che sta travolgento il mondo (così con questi soldi potranno riprendere a speculare e far salire i prezzi delle materie prime; chi ha visto report sa di cosa parlo) oggi mi girano questo link chissà se il nostro grande statista ha in mente un regolamentazione tipo quella cinese.