martedì 26 ottobre 2010

Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato

Come dare torto a Marchionne? Ho riflettuto molto su quanto ha detto da Fazio Marchione l'altra sera. Ha ragione Oscar Giannino che stamattina che ha aperto la sua trasmissione su radio24 dicendo che ciò che ha detto ieri Fini e "popolare", un modo gentile per dire demagogico (questa è demagogia, non chiedere che il sistema pensionistico dei nostri politici sia uguale a quello di qualsiasi lavoratore, caro senatore Maran, scenda dal suo trono e scoprirà che ci sono anziani che vivono senza pensioni da 10mila euro al mese). Dobbiamo ringraziare il governo attuale, che contro le pressioni ricevute (forse non così forti) non ha prorogato per l'ennesima volta gli incentivi sull'auto, incentivi che spero di non vedere più per un bel po'. Secondo me è giusto il ragionamento di Marchionne, finiamola di rinfacciare alla FIAT di essere sopravvissuta grazie all'aiuto dello stato, non serve a nulla se non a cercare di fare un ricatto, un ricatto che servirebbe solo a mantenere in vita un rapporto malato fra industria e politica. Marchionne è sicuramente bravo, faccia quello che deve fare, la politica faccia quello che deve fare, senza intromettersi sulle decisioni di una azienda (purché questa rispetti ovviamente la legge).
Ai nostri politici piace parlare di innovazione di riforme ecc. ecc. quindi rinnoviamo anche la nostra industria, evitando di sprecare risorse per tenere in vita una industria vecchia.
Io non ho capito se la FIAT vive soprattutto grazie all'auto o grazie alle altre sue attività (camion, trattori e chissà cos'altro) certo affermare che dall'Italia la FIAT non ricava utili è forte, ma Marchionne avrà fatto i suoi conti. Quindi, continui a fare i suoi conti e faccia quello che deve fare, basta che non sia lui poi a cercare di ricattare noi e la politica cercando di passare per il salvatore della patria.

4 commenti:

  1. Non sono un esperto, e probabilmente la mia impressione e' sbagliata.

    Ad ogni modo, eccola qui, la mia impressione sbagliata: l'automobile, allo stato attuale, e' un bene che non ha grosso futuro, nei paesi in cui la motorizzazione di massa e' finita.

    Il primo passo da fare, sempre per uno che non ne sa nulla, e' accettare il dato di fatto e vedere cosa si puo' fare per arginare l'impatto sociale di una catastrofe economica del genere. Probabilmente, spingere i consumi di un bene quasi a capolinea non e' un'ideona, soprattutto se nel cassetto non se ne ha un'altra migliore.

    Insomma, o si osa (in termini innovativi) o si chiude. Lo stanno facendo un po' tutti, in realta', alcuni in misura maggiore ed apprezzabile (Opel Ampera), altri in maniera un po' minore e timida (Fiat MultiAir), ma il nocciolo della questione, sempre secondo un ignorante, e' che ci si deve cacciare in testa che di auto ne servono meno di quelle che si vorrebbe produrre, e di qui non si scappa.

    RispondiElimina
  2. Usti, il sito di radio24 e' TFU, in questo momento.

    Maledetti accher :-)

    RispondiElimina
  3. è sicuramente colpa di ubuntu :)
    Anche io non sono un esperto, ma condivido ciò che hai detto, soprattutto il fatto che è inutile che pensiamo di continuare a vendere 2 milioni di auto all'anno in italia: io la mia auto di 5 anni col cavolo che la butto (che poi dove la butto???!)

    RispondiElimina
  4. Ovviamente il discorso è complesso, troppo complesso per essere liquidato da una battuta del presidente della camera (e dal successivo e prevedibile indignarsi di $coluiCheVuoleIlPonte).

    Marchionne è sicuramente un innovatore, e sta facendo di tutto per rompere un sistema di relazioni industriali che, a detta di tutti, deve essere superato.
    Se lo stia facendo nel modo giusto non lo so, e buona parte delle notizie che mi arrivano in merito sono giocoforza di parte.
    Però sta facendo qualcosa, mentre altrove vedo troppo spesso un arroccamento e un immobilismo che non porta a nulla.

    Sulla produzione di auto sono perfettamente d'accordo con Marco (sì, anche se è un ingegnere e compra VolksWagen: nessuno è perfetto :-) ), e per il resto è evidentemente colpa di Ubuntu.

    RispondiElimina