Stamattina, per impegni mi sono recato in ufficio più tardi del solito ed ho ascoltato una parte della trasmissione di Radio24 "nove in punto, la versione di Oscar". Premetto che non ho ascoltato molte volte il suo programma, anche perché confesso che il modo di parlare che ha lo trovo irritante. Ciò nonostante l'ho ascoltato qualche volta e anche stamattina. Fino a oggi avevo perplessità su come la pensasse, stamattina quando a posto una precisa domanda ad un ascoltatore ho capito.
L'Italia è spaccata in due, chi pensa che il male e la rovina siano i magistrati (come ha detto espressamente l'ospite in trasmissione Luigi Amicone) e chi, come me pensa che lo siano i disonesti (i magistrati cercano di perseguire i disonesti, o meglio quelli che infrangono le leggi, non è che evitanto di indagare le infrazioni della legge spariscono, e non mi si venga a dire che in Italia tutti i politici sono sempre stati onesti).
Come dicevo una domanda precisa di Oscar Giannino a un radiospettare ha svelato per me la sua posizione, ora non ricordo precisamente la domanda, ma il punto è che ha affermato (più o meno) che secondo lui c'è una concentrazione dell'attività dei magistrati da 16 anni.
Si, perché la prima parte degli Italiani in cui è divisa l'Italia, come dicevo prima, pensa che alcuni magistrati da 16 anni lavorino con un unico scopo.
La cosiddetta "tangentopoli" (che secondo Amicone è stata la rovina dell'Italia perché ha seminato il caos nella nostra classe politica, si, perché il problema non sono i politici disonesti, sono i magistrati che indagano, posizione che io non capirò mai) è scoppiata nel '92 prima dell'entrata in politica attiva di Berlusconi, quindi direi che gli anni passati sono almeno 18. Possiamo pensare che i magistrati fino ad allora abbiano dormito, in realtà non credo sia così, semplicemente, essendo scoppiato un caso ad alto livello c'è stato un effetto a catena, causato da persone che evidente avevano paura di pagare per altri. Ma pensare che i magistrati solo da 16 anni perseguitano solo Berlusconi secondo me è sbagliato, quanto pensare che non devono farlo per non rovinare il paese, non mi sembra molto diverso da pensare che combattere la mafia sia un male perché essa a modo suo porta benessere.
In Italia ci sono persone che in certe situazioni arrivano anche a reclamare la pena di morte, ma in altre diventano indulgentissimi, convinti che anche se uno imbroglia oltre che per se stesso porta vantaggi per altri. Quand'è che diventeremo un paese civile, civile come lo intendo io?
venerdì 28 gennaio 2011
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