Pur essendo anche io un consumatore di energia elettrica, come la quasi totalità della popolazione italiana, sia direttamente che indirettamente, perché non scordiamoci che anche tutti i prodotti che compriamo sono il frutto di un processo che impiega anche energia elettrica, questa notizia non mi piace. Detto con meno giri di parole, io sono contro la costruzione di nuove centrali atomiche in Italia o la riattivazione di quelle vecchie.
Purtroppo non ho argomenti convincenti perché non ho proposte alternative veramente valide e inconstestabili, a me piaciono le fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l'eolico, ma allo stato attuale non credo che queste fonti siano sufficenti a risolvere il problema. Ad esempio non so quanta energia occorra per produrre un pannello fotovoltaico, occorre tener conto di tutti gli aspetti.
E' però una certezza che la produzione di energia elettrica con il nucleare è molto pericolosa e molto costosa. Secondo me non si può trascurare incidenti come quelli occorsi l'anno scorso, che io sappia ce ne sono stati almeno tre in Francia e uno in Slovenia (1, 2, 3, 4 [questo sembra un blog interessante]). Non sarei molto contento di sentirmi dire che non posso più fare il bagno nel tagliamento perché c'è scappato dentro un po' di uranio, senza contare che da quel che ho capito, una certa quantità viene comunque rilasciata, incidenti o no. Poi, le scorie dove le mettiamo? Nel mausoleo di Arcore? Leggendo qui, c'era anche una ipotesi, per ora naufragata, di portare in America, una cosa economicissima direi.
Il nostro PdC si preoccupa del nostro futuro, nel 2020 potremmo avere quattro nuove centrali, tanto per quell'anno ci sono buone probabilità (statisticamente parlando) che lui sia passato a miglior vita, quindi di sicuro non lo spaventa la remota possibilità di una disastrosa contaminazione nucleare. A me, anche se si tratta di una possibilità bassissima (che va moltiplicata per quattro, cioè per il numero di impianti) sembra sempre un rischio troppo alto.
P.S.
Secondo quanto dicono qui sarebbe sufficiente l'1,5% della superfice del continente europeo coperta a pannelli fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia elettrica. Essendo una notizia data da una azienda che produce e vende pannelli fotovoltaici (fra l'altro con mia sorpresa del Friuli) è da verificare, ma se fosse vera, la troverei sorprendente e mi farebbe chiedere ancora una volta: perché non si investe di più su questa tecnologia?